Si alza il sipario sul Sondrio Festival
La prima serata con Marco Confortola, Claudio Smiraglia e due documentari ambientati lungo la Morava e alle cascate Vittoria
Raccontare e sensibilizzare: la natura torna protagonista con Sondrio Festival, nella trentottesima edizione della Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi che si è aperta ieri nel capoluogo. Una narrazione per voci e linguaggi diversi, infarcita di arte, nella quale svetta la bellezza dei filmati in concorso provenienti da tutto il mondo.
Prima giornata del Sondrio Festival
La prima giornata è vissuta tra la cerimonia di inaugurazione a Palazzo pretorio, a sancire l'unità d'intenti fra enti pubblici, organismi privati e aziende, con sinceri attestati di stima per i fondatori e per chi oggi continua la storia di Sondrio Festival, e la serata sul palco di un Teatro Sociale gremito, con l'alpinista Marco Confortola, il glaciologo Claudio Smiraglia e i primi due documentari. Ad aprire l'edizione 2024 di Sondrio Festival sono stati il sindaco Marco Scaramellini, che ha evidenziato l'impegno del Comune per la manifestazione e la volontà di migliorarla anno dopo anno, e la presidente di Assomidop Marcella Fratta, che si è soffermata sul valore educativo, in quanto crea consapevolezza e genera idee.
Il prefetto Anna Pavone ha portato il suo saluto sottolineando come in Valtellina si percepisca il legame stretto con la natura.
Sono quindi intervenuti i rappresentanti di enti e aziende che collaborano all'organizzazione e che sostengono Sondrio Festival: il presidente del Bim Alan Vaninetti, il consigliere provinciale Francesco Romualdi, il presidente della Comunità Montana Valtellina di Sondrio Tiziano Maffezzini, il vicepresidente di Fondazione Pro Valtellina Costantino Tornadù, Mina Bartesaghi, relazioni esterne, responsabile eventi culturali della Banca Popolare di Sondrio, Yuri Alesiano per A2A e Giorgio Cortella per Acinque. Il direttore di Sondrio Festival Simona Nava ha parlato della dimensione internazionale della rassegna che presenta i lavori di documentaristi di tutto il mondo e accoglie ospiti con provenienza ed esperienze diverse utilizzando linguaggi trasversali per arrivare al pubblico. Presenti in sala anche i componenti della Giuria internazionale, presieduta dalla rappresentante del National Park Service degli Stati Uniti Margo Roseum, che si è detta felice di vivere l'esperienza a Sondrio Festival. Dopo la presentazione della mostra diffusa "Stele" dell'artista valdostano Donato Savin, a cura di Aldo Audisio, che unisce Teatro Sociale, Palazzo Pretorio e il Museo Valtellinese di Storia Arte, la cerimonia è proseguita proprio al Mvsa per l'inaugurazione di un'altra esposizione, "Paolo Punzo Montagne di Lombardia, promossa da Welcome con Comune di Sondrio, Fondazione Lombardia per l'Ambiente e Banca Popolare di Sondrio come main sponsor.
La serata si è aperta con la sabbia che ha impregnato il grande schermo del Teatro Sociale, disegnando immagini di piante e animali, con un regista e la sua telecamera a immortalarli, simulando convergenze e stupendo nei virtuosismi artistici della bravissima Erica Abelardo con il suo spettacolo di sand art "Montagne e ghiacciai". Al termine, la presidente Fratta, introdotta dalla presentatrice Gigliola Amonini, ha dato il benvenuto al pubblico in sala, ricordando l'importanza di un evento come Sondrio Festival che ha fatto crescere generazioni di cittadini cominciando a parlare di ambiente quando ancora non era un tema così dibattuto. Subito dopo, il consigliere delegato e direttore generale della Banca Popolare di Sondrio Mario Alberto Pedranzini, evidenziando come l'istituto di credito creda in una rassegna che esprime i valori della nostra valle, ha presentato Habitat, il volume con il quale l'istituto di credito omaggia gli spettatori, una sorta di premio fedeltà a un pubblico fedele e appassionato. Una raccolta di autorevoli contributi scientifici, che quest'anno ha quale tema "Uomini e pianeta. La sfida della sostenibilità", curato da Mina Bartesaghi.
Le conversazioni
Per le Conversazioni è salito sul palco il primo grande ospite di Sondrio Festival, l'alpinista valtellinese Marco Confortola, intervistato dal giornalista Maurizio Torri. Alla sua quinta fatica letteraria, Confortola ha scritto il libro della maturità e l'ha intitolato "Oltre la cima", in cui parla di cambiamento e di opportunità, nato dal passato, la sua esperienza sul K2, ma che guarda al futuro.
"Quanto mi è successo mi ha cambiato corpo e anima, ma non è nulla rispetto a quanto ho visto in 26 anni di elisoccorso. Per me il bicchiere è sempre mezzo pieno e vado avanti senza piangermi addosso".
Da alpinista anomalo ama raccontarsi ed è pronto ad affrontare l'ultimo dei 14 Ottomila che ancora gli manca. Ha due sogni: vivere fino a 105 anni e imparare bene l'inglese per portare la sua esperienza nel mondo. Un'intervista a cuore aperto, durante la quale Confortola si è offerto al pubblico, parlando di sé, del suo rapporto con la montagna e dello sconfinato amore per la Valtellina:
"È una valle magica». Prima di lasciare il palco ha invitato gli spettatori a guardare a est: la direzione per sognare e per vivere felicemente. Le sue riflessioni si sono sovrapposte a quelle del Glaciologo Claudio Smiraglia, scienziato e testimone dei cambiamenti in atto: senza mezzi termini ha definito la situazione dei ghiacciai "drammatica" e ha invitato a trovare un equilibrio tra il nostro stile di vita e il mantenimento dell'ambiente, perché «ciascuno di noi ha la possibilità di cambiare i suoi comportamenti".
In concorso
Le Conversazioni hanno introdotto la proiezione dei primi due documentari in concorso, dei 16 totali, uniti dall'elemento acqua, tanto pregnante quanto vitale, a scandire le vite degli animali, seppure in due contesti totalmente diversi. Il fiume Morava, che scorre tra Austria e Slovacchia, con le pianure alluvionali e le foreste che ne accompagnano il corso; lo Zambesi, in Africa, sulle tracce degli elefanti costretti a spostamenti innaturali. Con "Morava, fiume dei tempi antichi", una produzione austriaca, il regista Manfred Christ accompagna lo spettatore lungo un fiume selvaggio, dal mutevole dinamismo, che resiste al freddo e al gelo, alle alluvioni estive e alla siccità, dando accoglienza a centinaia di specie animali, in una convivenza imposta da madre natura. I paesaggi pianeggianti e rigogliosi cedono il passo ad ampi bacini che si asciugano creando canali fangosi e pesci, uccelli e insetti si devono adattare. Le splendide vedute aree accompagnano un documentario che racconta la Morava in tutte le sue sfaccettature. Con "Le cascate Vittoria: sulle tracce degli elefanti" si arriva in Africa, al confine tra Zambia e Zimbabwe, per essere rapiti da una delle grandi meraviglie del pianeta, scoperte nel 1855 da David Livingstone, che presero il nome dell'allora regina d'Inghilterra. Dall'estasi, il documentario di Axel Gomille, regista tedesco già conosciuto dal pubblico sondriese, obbliga alla riflessione descrivendo la difficile convivenza tra uomini, gli abitanti di Victoria Falls, e animali, gli elefanti, che spesso sfocia in incidenti e distruzioni. La città è stata costruita sull'antica rotta di migrazione, verso il fiume Zambesi, alla ricerca dell'acqua: i ricercatori hanno applicato il collare a una trentina di esemplari per monitorare i loro spostamenti con l'obiettivo di rendere più sicura la convivenza. Colpisce il contrasto tra i turisti che fanno il bagno sulla sommità delle cascate e le distruzioni causate dagli elefanti.
Seconda giornata
La seconda giornata di Sondrio Festival, iniziata di prima mattina, prosegue con la proiezione dei documentari in concorso e con le altre iniziative. In serata, alle ore 20.30, si torna al Teatro Sociale per vedere "L'anima dell'oceano", di Michele e Howard Hall, una viaggio spettacolare negli abissi di Atlantico e Pacifico, e "Tra i nidi delle aquile", di Oreste Forno, ambientato sulle nostre montagne. Profondità marine e alte cime a documentare bellezze ed emergenze che uniscono il regno della natura da un capo all'altro del mondo. La proiezione sarà anticipata dalle Conversazioni: "Il respiro degli oceani" è il tema trattato da Andrea Piovan, celebre voce di Mediaset, a colloquio con Mike Maric, già campione del mondo di apnea, oggi coach di tecniche respiratorie, partendo dal suo libro "Se respiro posso".