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Anche la Valtellina protagonista al "Dams & Reservoirs Day": visita guidata alla diga di San Giacomo di Fraele

Oltre cento professionisti hanno visitato la diga di San Giacomo di Fraele nell’ambito dell’iniziativa nazionale promossa da ITCOLD, approfondendo sul campo aspetti tecnici, storici e ambientali delle grandi opere idrauliche.

Anche la Valtellina protagonista al "Dams & Reservoirs Day": visita guidata alla diga di San Giacomo di Fraele
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Anche la Valtellina presente al "Dams & Reservoirs Day", iniziativa promossa da ITCOLD, il Comitato Nazionale Italiano per le Grandi Dighe con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza sul ruolo socio-economico e ambientale delle dighe.

In tutta Italia

L'evento si è ‘tradotto’ in circa quaranta differenti manifestazioni in tutta Italia, tra cui appunto una visita guidata alla diga di San Giacomo di Fraele in provincia di Sondrio il 29 maggio organizzata da A2A - in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Sondrio - esercente della diga di San Giacomo e della vicina diga di Cancano, e rivolta agli iscritti degli Ordini degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri e dei Periti Industriali.

Il gruppo, composto da più di cento professionisti, di cui la metà ingegneri (a rappresentare l’Ordine, il tesoriere ing. Mauro Orlandi) ha avuto l'opportunità, spostandosi a piedi, di esplorare la diga e il territorio circostante, e la visita, preceduta da un incontro-presentazione della diga medesima, ha consentito ai partecipanti anche l’ottenimento di crediti formativi professionali.

Diga di San Giacomo

L'ingegnere Paolo Valgoi, responsabile delle grandi dighe A2A in Valtellina ed in Calabria, ha illustrato le caratteristiche tecniche della diga di San Giacomo, costruita tra il 1938 e il 1950. La diga, alta 91,5 metri e con una lunghezza del coronamento di circa 970 metri, è una struttura "a gravità alleggerita" con una capacità di stoccaggio massima di 64 milioni di metri cubi.

Nel corso della visita sono stati condivisi anche dettagli storici e costruttivi sulla diga, sull'approvvigionamento non certo semplice dei materiali durante la Seconda Guerra Mondiale e sull’uso di una filovia per trasportare il cemento da Tirano alla seconda Cantoniera dello Stelvio.

Nel corso della presentazione è stato evidenziato come la conoscenza delle dighe sia cruciale per affrontare le sfide del cambiamento climatico, della transizione energetica e dell'Agenda 2030. È stata, inoltre, sottolineata l'importanza di queste visite per migliorare la comprensione della popolazione riguardo alle dighe ed ai loro riflessi sugli aspetti ambientali, economici, energetici e di sicurezza.

Visita guidata

I partecipanti, accompagnati dai tecnici di A2A, hanno potuto osservare i lavori di ammodernamento della diga e comprendere il significato del monitoraggio e della sorveglianza delle dighe. I feedback ricevuti sono stati positivi, dimostrando l'efficacia dell'apprendimento "dal vivo" nel divulgare e approfondire la conoscenza di un argomento così complesso.

“Esattamente come lo scorso anno in Valchiavenna e più recentemente alla lavanderia industriale La Roncaiola di Talamona, queste ‘uscite’ ottengono sempre molto gradimento tra gli iscritti – ha confermato l’ing. Orlandi - tesoriere dell’Ordine degli Ingegneri - Come Ordine ci impegneremo a proporre anche in futuro almeno una volta all’anno, se possibile anche di più, simili visite ‘in presenza’. Potersi confrontare di volta in volta con i relatori direttamente sui siti oggetto della visita è arricchente, le presentazioni risultano estremamente coinvolgenti e sono anche belle occasioni per incontrare o, più spesso, reincontrare colleghi”.

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