AnciLab ottiene la certificazione per la parità di genere
La società di servizi di ANCI Lombardia ha ottenuto l'importante riconoscimento grazie alle politiche attuate negli ultimi anni
Dopo un percorso strutturato e sistematico finalizzato alla valorizzazione di una cultura aziendale improntata all’inclusività, AnciLab, società di servizi di ANCI Lombardia, ha ottenuto la certificazione per la parità di genere ai sensi della prassi UNI/PdR 125:2022.
L'attenzione di Anci alla parità di genere
Obiettivo della prassi UNI/PdR è quello di accompagnare le aziende in un percorso di risanamento dei gap in termini di equità rispetto ai generi nel mondo del lavoro. La prassi obbliga infatti le aziende che aderiscono a essa a tradurre in processi organizzativi gli intenti e gli obiettivi di parità di genere, a trasformare i valori di equità in progetti e programmi concreti e a misurarli in termini di efficacia attraverso degli indicatori.
AnciLab ha ottenuto il massimo punteggio nella valutazione degli Indicatori chiave di prestazione (KPI), con un grado di soddisfacimento degli stessi pari al 100%, ciò significa che rispetto a tutto l’elenco degli indicatori applicabili, l’ente certificatore ha rilevato l’evidenza a supporto dell’assegnazione del punteggio massimo.
La certificazione UNI/PdR può essere richiesta da qualunque tipo di organizzazione, di qualsiasi dimensione e forma giuridica, operante nel settore pubblico o privato. L’Agenzia per l’Italia Digitale ha ottenuto, prima tra tutte le pubbliche amministrazioni, la certificazione lo scorso febbraio, facendo da apripista in ambito pubblico.
Le azioni messe in atto da AnciLab
La prassi rappresenta un insieme di raccomandazioni, vincoli e obblighi che, nel caso specifico di AnciLab, ha integrato strumenti, procedure e buone prassi che erano già operative in ambito aziendale, come il piano di welfare introdotto nel 2017, il regolamento aziendale per il lavoro agile rinnovato nel 2023, e il regolamento per l’accesso agli impieghi della società, anch’esso del 2017. Spiega Onelia Rivolta, Direttore di AnciLab
“È una grande soddisfazione che Ancilab abbia ottenuto la certificazione per la parità di genere con il massimo del punteggio e con il pieno raggiungimento degli indicatori di parità. Per noi è stato molto impegnativo arrivare a questo traguardo, perché ha richiesto una analisi puntuale di tutte le procedure per capire se davvero il nostro modo di lavorare teneva conto dei principi di parità. Questa certificazione rappresenta un punto d'arrivo, ma anche un punto di partenza per una società sempre più inclusiva che guarda all'innovazione, consapevoli che il benessere delle persone è anche il benessere dell'azienda. L'auspicio è che AnciLab possa essere di esempio per le società partecipate o le società in house come la nostra".
Per dare valore e concretezza a politiche, programmi e progetti che favoriscono la promozione del rispetto dei principi costituzionali di parità ed uguaglianza verso i propri dipendenti, la direzione ha nominato un Comitato Guida, che ha il compito di presidiare i temi della parità di genere, e ha elaborato un documento che mette nero su bianco i criteri e i principi da seguire nella gestione delle Risorse Umane. Il documento riguarda una serie di tematiche inerenti alla gestione del personale secondo un approccio che valorizzi le differenze e garantisca un trattamento equo dei dipendenti indipendentemente dal genere, e definisce una serie di processi sui seguenti temi: recruiting, aspetti salariali, gestione della carriera, genitorialità e la cura, work life balance, prevenzione di abusi e molestie, formazione.
Aggiunge Alessio Zanzottera, Amministratore Unico di AnciLab
“Essere certificati per la parità di genere per noi ha un significato rilevante, perché misura l'equilibrio e il livello di maturità delle nostre iniziative a favore dell'empowerment femminile. Lavorare per raggiungere l'equità nei rapporti professionali significa anche agevolare la conciliazione dei tempi vita e lavoro, e questo noi lo stiamo facendo con diverse misure, con l'introduzione, per esempio, del Welfare aziendale o lo strumento dello Smart Working. Continueremo a lavorare perché la certificazione sia il primo step di un grande percorso per una società, quella dei Comuni, virtuosa e sostenibile”.