Il bilancio

Banca Popolare Sondrio: nel 2021 utile netto di 286,6 milioni

E' il miglior risultato di sempre della Bps. L'utile è più che raddoppiato rispetto al 2020.

Banca Popolare Sondrio: nel 2021 utile netto di 286,6 milioni
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E' pari a 286,6 milioni di euro l'utile netto realizzato dalla Banca Popolare di Sondrio nel 2021. Si tratta del miglior risultato economico in assoluto nei 150 anni di storia della banca. Oggi, martedì 8 febbraio 2022, si è infatti riunito il Consiglio di Amministrazione sotto la presidenza di Francesco Venosta, che ha provveduto, fra l’altro, a esaminare e approvare i risultati preliminari consolidati, economici e patrimoniali dell’esercizio 2021.

 

 

Banca Popolare Sondrio: nel 2021 utile netto di 286,6 milioni

Pur in un contesto influenzato dalle ripercussioni della pandemia ancora in atto, nel 2021 l’economia italiana ha decisamente invertito la rotta facendo registrare un tasso di crescita annuale del PIL al di sopra del 6%. La forte ripresa della componente degli investimenti sia pubblici sia privati evidenzia, in particolare, l’aspettativa degli operatori di un proseguimento del ciclo espansivo anche per il futuro.

Sullo sfondo di tali dinamiche nel complesso positive, il Gruppo Banca Popolare di Sondrio ha saputo conseguire importanti risultati che confermano la forza del proprio modello di business. L’utile netto di periodo è stato pari a 268,6 milioni di euro, corrispondente a un ROE dell’8,9%.

I dati del bilancio della Banca Popolare di Sondrio

I ratios patrimoniali1 si confermano su livelli particolarmente elevati e ampiamente superiori rispetto ai requisiti regolamentari richiesti. Nella versione phased-in, il CET1 Ratio si posiziona al 15,8%, il Tier1 Ratio è pari al 15,8%, mentre il Total Capital ratio si attesta al 18,9%.

Nel 2021 è proseguito l’importante sostegno fornito all’economia reale per contrastare gli effetti negativi della crisi pandemica e favorire il rilancio delle attività tramite nuove erogazioni di prestiti a famiglie e imprese pari a circa  4,8 miliardi (di cui circa un miliardo con garanzie statali). Per quanto riguarda le moratorie applicate ai sensi del Decreto Cura Italia e degli accordi ABI, al 31 dicembre 2021 restano in essere circa  71 milioni di debito residuo in linea capitale, rispetto ai circa  4,2 miliardi del 31 dicembre 2020. La ripresa puntuale dei pagamenti relativi ai prestiti non più in regime di moratoria da parte della stragrande maggioranza della clientela si è tradotta in un tasso di default particolarmente contenuto (inferiore all'1%) a riprova della qualità del portafoglio clienti del Gruppo.

Raccolta e crediti alla clientela

La raccolta diretta da clientela ammonta a 39.304 milioni rispetto ai 35.559 milioni di fine 2020 (+10,5%); quella indiretta si attesta a 40.982 milioni rispetto ai 34.797 milioni dello scorso fine anno (+17,8%), di cui oltre 6.700 milioni relativi al risparmio gestito (+13,9%). La raccolta assicurativa ammonta a  1.909 milioni rispetto ai 1.717 milioni del 31 dicembre 2020 (+11,2%).

I finanziamenti verso clientela si attestano a 31.059 milioni, in incremento (+5,7%) rispetto ai 29.380 milioni di fine 2020. Il costo del rischio si attesta allo 0,43%, in calo dallo 0,74% del 31 dicembre 2020. Il dato tiene conto da un lato dell’aggiornamento favorevole degli effetti della pandemia sulla qualità degli attivi e di rilasci relativi ad accantonamenti su posizioni precedentemente coperte da moratoria, dall’altro dell’impatto delle maggiori coperture adottate in vista della cessione massiva effettuata e di quello dovuto all’adozione del calendar provisioning in osservanza col quadro regolamentare.

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