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Bper e Banca Popolare di Sondrio: "È a rischio la sua esistenza e la capacità di credito per le PMI"

Preoccupazione tra i piccoli azionisti, le parole di Matteo Lorenzo De Campo, Presidente di "Insieme per la Popolare".

Bper e Banca Popolare di Sondrio: "È a rischio la sua esistenza e la capacità di credito per le PMI"
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L’Offerta Pubblica di Scambio (Ops) avanzata da Bper su Banca Popolare di Sondrio sta generando forte preoccupazione tra i piccoli azionisti e i sostenitori dell’identità storica dell’istituto valtellinese. Matteo Lorenzo De Campo, presidente di Insieme per la Popolare, l’associazione che rappresenta i piccoli azionisti della Bps, lancia l’allarme sulle possibili conseguenze di questa operazione, mettendo in discussione il futuro della banca e il suo legame con il territorio. Al centro delle perplessità ci sono la possibile perdita di indipendenza, il rischio di una riduzione della capacità di credito per le piccole e medie imprese e l’incertezza sulla continuità del modello di banca radicato nelle comunità locali.

A rischio l'esistenza di Banca popolare di Sondrio

"Questa Ops? Mette a rischio l'esistenza di Banca popolare di Sondrio".

Così all'Adnkronos Matteo Lorenzo De Campo, presidente di 'Insieme per la Popolare', l'associazione che rappresenta i piccoli Azionisti della Banca Popolare di Sondrio.

"Visto che Bper ha evidenziato la volontà di procedere anche con valori relativamente bassi di capitale azionario ad una fusione per incorporazione, non riusciamo a capire cosa si intenda con ''esistenza della Banca'' a questo punto", dice De Campo. "Si comprometterà l'esistenza della Banca Popolare di Sondrio e la storia pluridecennale di moltissimi suoi clienti, di gran parte dei territori, imprese, famiglie, clienti. Noi invece vorremmo poter contare sulla Popolare che abbiamo conosciuto in tutti questi anni, sulla sua capacità di essere connessa con il tessuto imprenditoriale, sui tanti contatti che ha creato in Italia e nel mondo".

Perdere capacità di credito

"Ops? C'è il rischio non solo di perdere produttività e quindi valore in termini azionari, ma anche di perdere capacità di credito nelle comunità, specialmente per le Pmi, che sono parte dei nostri associati". Così all'Adnkronos Matteo Lorenzo De Campo, presidente di 'Insieme per la Popolare', l'associazione che rappresenta i piccoli Azionisti della Banca Popolare di Sondrio.

"Sinergie potrebbero essercene, ma sono quelle descritte da Bper nella presentazione dell'Ops: 'Allineando la produttività della rete di filiali e facendo leva sulle opportunità di cross-selling derivanti da integrazione e ottimizzazione di linee di business a valore aggiunto''.

Interpretiamo queste parole con l'opportunità di incrementare i prodotti bancassicurativi e di gestione del risparmio al personale di Sondrio, al prezzo però di ridurre la produttività in termini creditizi, che è la peculiarità della Bps. Questo è il motivo principale della nostra preoccupazione", sottolinea.

Sul fatto che i due istituti abbiano la stessa fabbrica prodotto, che in questo caso è Arca Sgr, De Campo evidenzia:

"Questo eliminerà solo una problematica di unione, ma non implementerà certo il mercato prodotto. Oltre a considerare le conseguenze dell'unione da un punto di vista nominale, bisogna guardare alla concretezza, all'operatività, che sono fattori fondamentali. Per evitare un rischio di execution è necessario tenere in considerazione il carattere e la natura delle due banche", conclude.

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