Casa Vinicola Pietro Nera: Viticoltura eroica sui terrazzamenti della Valtellina
La viticoltura eroica della Valtellina non è solo un mestiere, ma una vera e propria passione che richiede impegno, dedizione e amore per la terra. La Casa Vinicola Pietro Nera incarna perfettamente questi valori, combinando tradizione e innovazione per offrire vini di qualità eccezionale.
L’ hanno sempre definito come una forma di lavoro eroico. E non ci sono dubbi: se per coltivare un vigneto in pianura o in collina ci vogliono ogni anno 3-400 ore per ettaro, mentre qui, sulle pendici retiche della Valtellina, visto che il lavoro è quasi totalmente manuale, ci vogliono anche 1.200 ore, come chiamereste questa viticoltura? Eroica, appunto.
Viticoltura eroica
Ne sanno qualcosa Stefano e Simone Nera che, insieme alla sorella Angela, portano avanti la Casa Vinicola Pietro Nera fondata a Chiuro nel 1940 da Guido Nera, una tra le più importanti e prestigiose cantine della provincia di Sondrio.
"Senza dimenticare l’impegno fisico degli operatori - aggiunge Stefano - D’inverno un freddo pungente quando si esegue la potatura e d’estate, con il sole che, vista l’inclinazione dei terrazzamenti, certi giorni è perpendicolare alle nostre teste". Già, i terrazzamenti: si pensi a quanto lavoro ci sia dietro la manutenzione degli oltre 250.000 muretti a secco che sostengono i vigneti in provincia di Sondrio e che coprono una lunghezza complessiva di circa 2.500 km...
Si capisce, quindi, il perché di certi nomi dati alle zone di produzione e agli stessi vini: uno su tutti, Inferno. Qui il vitigno utilizzato è il Nebbiolo"che noi chiamiamo Chiavennasca, per distinguerlo da quello piemontese - spiega Stefano – e ha caratteristiche singolari: fierezza, eleganza, profumi suadenti al gusto, sapidità, pulizia e sentori di frutti di bosco, lamponi e more". Una descrizione da vero innamorato del suo prodotto. Questo non significa che sia facile coltivarlo, anzi.
"È una “brutta bestia” - assicura - perché dà problemi in fioritura e per portarlo a maturazione ottimale e fare una vinificazione corretta bisogna stare molto attenti". Ne sa qualcosa il fratello Simone che sottolinea come"l’uva, una volta pigiata, ha bisogno di fare la sua maturazione in contenitori di legno: per riposare e affinarsi il Nebbiolo delle Alpi deve essere messo nelle botti di rovere, più o meno grandi". La Casa Vinicola Pietro Nera produce tutti i vini a denominazione di Valtellina, dallo Sforzato di Valtellina D.O.C.G. al Rosso di Valtellina D.O.C., dai Valtellina Superiore D.O.C.G. con le varie sottozone Sassella, Inferno, Grumello, Valgella e le relative Riserve di assoluto prestigio fino agli I.G.T. Terrazze Retiche di Sondrio Rosso, Bianco e Passito Rosso.
Nera Vini
"I vini di punta – sottolinea Simone Nera – sono il “Signorie Riserva”, prodotto esclusivamente nelle annate migliori, vale a dire quando la qualità delle uve e le condizioni climatiche pre-vendemmia sono di livello eccezionale, e il Valtellina Superiore “Giupa” le cui uve crescono in un particolare vigneto nel comune di Bianzone".
Ma non sono da meno il “Sorèl” e, soprattutto gli Sforzati, il “Messere” dell’Azienda Agricola Caven “Il Gheppio” della Pietro Nera. E Simone Nera ce lo descrive con la stessa passione del fratello: "È un vino con un grande carattere, strutturato, ma conserva una fragranza e una freschezza di bevibilità che altri vini simili non hanno".
Ma non solo rossi. Sì, perché da alcuni anni nella sede di Chiuro si è deciso di portare avanti vinificazioni in bianco e in rosa. Si tratta, in particolare de “La Novella” e del “Rezio”, ottenuti dal Nebbiolo e dalla Rossola assemblati allo Chardonnay e all’Incrocio Manzoni."Stefano ha provato a mettere a dimora questi ultimi due tipi di vitigni nel comune di Teglio e ne sono nati questi bianchi", spiega Simone. E poi il “Cerasum”, un rosato che si distingue per i chiari richiami alla ciliegia, anche nel colore rosa tenue dell’etichetta."Ma – assicura Simone Nera – è un rosè di carattere".
Per un’esperienza indimenticabile
Export ed experience. Non è un gioco di parole, ma il binomio da cui passa una parte del futuro della Casa Vinicola Pietro Nera.
"In questi anni abbiamo sviluppato una rete export importante – afferma Simone Nera – Gli Stati Uniti è un mercato interessante, ma abbiamo sviluppato anche il Nord Europa, l’Inghilterra, il Canada e abbiamo ottimi contatti con Taiwan e il Giappone". Si punta molto anche sull’experience. Si era già cominciato prima dell’avvento del Covid, ma dopo la pandemia il mercato è esploso."L’ospitalità e la ricezione degli appassionati di vino è un fenomeno in crescita – spiega – Così ci siamo dotati di una struttura idonea, con wine bar e wine shop dedicati".
Non solo: sono stati anche creati degli spazi più ampi da riservare all’ospitalità di aziende o gruppi di grandi dimensioni.
"Sono sempre di più le richieste di aziende che vogliono svolgere in cantina un’attività di team building – continua Simone Nera – Così proponiamo un’esperienza dedicata alle imprese che va dalla visita ai vigneti o alla cantina fino alla degustazione dei vini". A questo si aggiunge un progetto in corso di definizione.
"Nei vigneti di Teglio abbiamo rinvenuto tre stele, reperti della civiltà camuna, che fanno bella mostra nel Museo di Palazzo Besta – annuncia Simone Nera – Nei vigneti, però, ci sono delle incisioni nelle rocce: la loro visita potrebbe arricchire l’esperienza nella nostra azienda"