Codice identificativo case vacanze bloccato, "una decisione gravissima"

Il commento di Roberto Galli sulla decisione da parte del Consiglio dei ministri.

Codice identificativo case vacanze bloccato, "una decisione gravissima"
Pubblicato:

"In un momento in cui il nostro Paese è chiamato a risolvere ben altre emergenze e priorità, giunge quanto mai inopportuna e di estrema gravità la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale istitutiva del Cir - il Codice identificativo di riferimento per case e appartamenti per vacanze e gli affitti turistici tra privati di breve durata -, votata a larghissima maggioranza dal Consiglio di Regione Lombardia». Chiara e netta la reazione da parte di Roberto Galli, presidente di Federalberghi Sondrio attiva all’interno dell’Unione del Commercio e del Turismo, alla notizia sul Codice identificativo case vacanze bloccato, giudicato "estremamente negativo – prosegue Galli – e con tutta probabilità imputabile al pesante condizionamento esercitato sul Governo da potenti lobbie e multinazionali".

Federalberghi Sondrio

Ricordiamo che, oltre a essere stata voltata a larghissima maggioranza da parte del Consiglio regionale lombardo grazie al forte impegno speso da Confcommercio Lombardia su impulso anche di Federalberghi Sondrio, la legge sul Codice identificativo per gli appartamenti turistici sta facendo scuola in altre Regioni, che hanno esse stesse legiferato sul tema. - Fanno sapere dall'Unione CTS - Dunque, per il presidente Galli "questo intervento a gambe tese del Governo e senza possibilità di dialogo ci lascia davvero esterrefatti e rappresenta un errore estremamente grave, perché così facendo si blocca di fatto una legge giusta e trasparente, in un mercato che ha urgente bisogno di essere riequilibrato. Ci vorranno anni perché un provvedimento virtuoso come il Cir, che a noi appare invece sacrosanto, possa di nuovo vedere la luce ed essere applicato".

Obbiettivo del Codice Identificativo Case Vacanze

Rammentiamo, infatti, che "il Codice identificativo di riferimento per case e appartamenti per vacanze ha l’obiettivo principale - spiega Galli - di contrastare il fenomeno dell’abusivismo purtroppo presente in modo significativo anche nel settore turistico, facendo emergere tutte quelle attività sommerse nella ricettività e introducendo principi di maggiore equità fiscale e di sicurezza, quest’ultima a favore dei clienti. Basti solo pensare a Milano, che ha 1.500 appartamenti registrati e oltre 16mila individuabili sulle varie piattaforme di intermediazione. Chissà quali sono le cifre nel resto del Paese e anche nella nostra provincia siamo tutt’altro che immuni da questo fenomeno!".

Merita di essere sottolineato che il Cir non va in alcun modo a incidere sull’utilizzo del bene immobiliare da parte del privato che ne detiene il possesso. Al contrario, è uno strumento semplice e agevole per facilitare sia la riscossione da parte dei Comuni dell’imposta di soggiorno sia l’attività di presidio del territorio da parte dell’autorità di pubblica sicurezza.

"Federalberghi Sondrio – conclude Galli – si unisce dunque con determinazione a Federalberghi nazionale sia nella presa di posizione espressa a chiare lettere con lo slogan “le buone prassi vanno imitate, non certo censurate e ostacolate”, sia nell’auspicare “che la Corte Costituzionale respinga senza esitazioni la richiesta del Governo e metta la parola fine a questo interminabile gioco dell’oca, in cui lo Stato lascia campo libero agli abusivi facendosi scudo dietro la competenza esclusiva delle Regioni in materia di turismo, salvo poi intervenire per censurare l’operato di quelle Regioni che tentano di mettere ordine in questo caos”.

Seguici sui nostri canali