Dopo la pandemia

Coldiretti Sondrio: “Accelerare sulle ripartenze per salvare ristorazione, turismo e agricoltura"

Marchesini: "Sarebbe davvero importante per le imprese dell’agroalimentare stremate e con, a livello nazionale, circa 1,1 milioni di tonnellate di cibi e vini invenduti".

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L’avvio delle prenotazioni per 50enni e 40enni è il segno di un'accelerazione sulle vaccinazioni che apre alla ripresa anticipata dei consumi e questo avrà effetti positivi sull’economia e sull’occupazione. Soprattutto se sarà data la possibilità di lavorare anche al coperto e senza coprifuoco ai locali valtellinesi e chiavennaschi, penalizzati dalla serie di restrizioni decise a livello nazionale per fronteggiare la crisi pandemica e tenere sotto controllo i contagi.

Lo rimarca Coldiretti Sondrio che giudica importante il ritorno al lavoro e resta in attesa della possibilità di aprire anche al coperto e dello spostamento del coprifuoco.

Ripartenze, attesa anche per il turismo e l'agricoltura

Spiega Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio:

"Sarebbe davvero importante per le imprese dell’agroalimentare stremate e con, a livello nazionale, circa 1,1 milioni di tonnellate di cibi e vini invenduti dall’inizio della pandemia”.

Tanta attesa anche per la riapertura del turismo internazionale, che rappresenta un segmento importante per Valtellina e Valchiavenna: peraltro, tra il 2019 e il 2020 sono aumentati i viaggi legati all’enogastronomia con un viaggiatore su cinque a scegliere la propria destinazione in base ai prodotti tipici.

“Ormai 1/3 del budget delle vacanze viene destinata alla tavola. Le riaperture sono necessarie peraltro per garantire l’ospitalità turistica con l’arrivo del pass vaccinale e lo stop alla quarantena per gli stranieri provenienti dall’Unione Europea, soprattutto dopo la decisione di revocare lo stato di emergenza per la pandemia dalla Spagna, il principale concorrente del Belpaese tra le destinazioni turistiche. Il cibo rappresenta per molti turisti la principale motivazione del viaggio in Italia che è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica. Dopo aver perso la stagione invernale, sciistica e la Pasqua, è imprescindibile garantire un’adeguata partenza al turismo estivo: ne va della salvezza delle imprese del settore ricettivo, della ristorazione e dell’intero comparto agroalimentare della provincia di Sondrio”.

Ecco quanto vale la ristorazione in Italia

L’attività di ristorazione in Italia – rileva la Coldiretti – coinvolge 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro. Si tratta di difendere la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare nazionale che vale 538 miliardi pari al 25% del Pil nazionale ma è anche una realtà da primato per qualità, sicurezza e varietà a livello internazionale.

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