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Coldiretti Sondrio: "I piccoli Comuni 'spina dorsale' per vita ed economia delle nostre valli"

Sono il 92% in Valtellina e Valchiavenna, contro il 69% su base nazionale. “Qui l’agricoltura è determinante per sviluppo e tutela del territorio. Ed è più semplice il distanziamento sociale”

Coldiretti Sondrio: "I piccoli Comuni 'spina  dorsale' per vita ed economia delle nostre valli"
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Nei 5500 piccoli comuni italiani con meno di 5mila abitanti il distanziamento è garantito per i 10 milioni di abitanti che dispongono di oltre il 54% del territorio nazionale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Fondazione Divulga in riferimento alle restrizioni in arrivo per Natale con la possibilità per gli abitanti dei Comuni sotto i 5mila residenti di spostarsi ma per non più di 30 chilometri.

Piccoli comuni

Una deroga importante – sottolinea la Coldiretti - anche perché si tratta di realtà che spesso soffrono al contrario del rischio di spopolamento e di invecchiamento favorito anche dai ritardi infrastrutturali: appena il 68% dei cittadini dispone di connessione a banda larga contro più dell’80% delle metropoli. Nei piccoli comuni italiani, che sono pari al 69% del totale (in provincia di Sondrio la percentuale sale al 92%), ad evitare gli affollamenti – continua la federazione Coldiretti - concorre un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole con ben il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti.

Patrimonio

“Un patrimonio – precisa Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio - conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari. In questo contesto superare il divieto agli spostamenti tra i comuni, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno è importante anche per salvare le fattorie e gli agriturismi italiani che sono principalmente situati in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi”. Il divieto “è infatti un vero paradosso se si considera che gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, che sono secondo www.campagnamica.it i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”.

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