Agricoltura e Guerra

Coldiretti Sondrio: va appoggiata la proposta di rinviare la nuova Pac

"E' condivisibile la richiesta partita dai paesi dell’Est dell’Unione Europea, lo senario di riferimento è cambiato radicalmente anche a livello internazionale”

Coldiretti Sondrio: va appoggiata la proposta di rinviare la nuova Pac
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Secondo Coldiretti Sondrio va appoggia la proposta già lanciata da altri Paesi europei di rinviare di un anno l’entrata in vigore della nuova Politica agricola comune (Pac): essa dovrebbe partire dall’1 gennaio 2023, ma le associazioni agricole di Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Croazia, Estonia, Lituania e Romania chiedono che venga tutto posticipato di un anno.

Coldiretti Sondrio: va appoggiata la proposta di rinviare la nuova Pac

Il presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini, ha inviato una lettera ai colleghi delle associazioni degli altri Paesi confermando la disponibilità a portare avanti la proposta di rinvio della Pac e a collaborare per incoraggiare anche altre organizzazioni di agricoltori europei e non solo per sostenere la richiesta proveniente da agricoltori, imprenditori e lavoratori agricoli.

La presidente di Coldiretti Sondrio spiega le ragioni della richiesta di rinvio della Pac

“Le ragioni di questa richiesta sono sotto gli occhi di tutti” commenta Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio. “Rispetto al periodo in cui è stata messa a punto la riforma lo scenario di riferimento è cambiato radicalmente sia a livello nazionale che internazionale. Chiediamo all’Unione Europea di analizzare sia la richiesta che è stata avanzata di posticipare la nuova Pac, sia di analizzare il periodo storico che stiamo attraversando, del tutto imprevedibile ma che sta cambiando il quadro geopolitico, non solo europeo tra l’altro”.

“Il nostro settore è molto sensibile a quello che sta succedendo a causa del conflitto tra Russia e Ucraina – prosegue Marchesini – e Coldiretti ha fatto bene a dare disponibilità a collaborare con di Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Croazia, Estonia, Lituania e Romania per incentivare lo slittamento della nuova Pac. Ci auguriamo che le istituzioni europee sappiano cogliere questo momento per aprire una nuova riflessione sul futuro delle politiche per i sistemi agroalimentari alla luce di un quadro geopolitico che, a prescindere dalla durata e dall’esito della guerra in corso, sarà profondamente mutato rispetto ad oggi, figuriamoci rispetto ai mesi passati quando la nuova Pac era stata scritta”.

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