Con il progetto Increase Sfursat si punta a miglioramento e promozione di un vino-simbolo
Alla fase della sperimentazione in corso si otterranno dati utilissimi in ambito produttivo Gli interventi permetteranno di raggiungere “un livello qualitativo ancora più elevato e ‘riconoscibile’”
Tempo di raccolta, strategie di fermentazione e gestione dell’appassimento delle uve. Tutte variabili importanti, che sono sotto la lente di studio degli esperti che, in questi mesi, stanno conducendo le sperimentazioni collegate al progetto “Increase Sfursat”, ricompreso nel Psr della Regione Lombardia e condotto dall’Università degli Studi di Torino – Disafa. Progetti che si avvale, oltre alla collaborazione di Coldiretti, di quelle dell’Università degli Studi di Milano - DeFENS, Consorzio di Tutela dei Vini di Valtellina.
Alla fine della sperimentazione, attualmente in corso, si otterranno tutti i dati necessari a un miglioramento produttivo di uno dei vini più identitari della valle: ciò sarà posto alla base di un successivo percorso di comunicazione utile ad incrementare la conoscenza e il valore identitario di un vino che potrà essere la bandiera della valle soprattutto in vista dell’appuntamento olimpico di Milano-Cortina 2026.
Iniziativa estesa e inclusiva
Si tratta di un’iniziativa estesa e inclusiva, cui sono state invitate ad aderire tutte le imprese vinicole e che sta coinvolgendo specificatamente delle ‘aziende pilota’ che, selezionate sulla base di una omogenea rappresentatività del territorio, mettono a disposizione del progetto delle aree a vite (dove sono effettuate parte delle attività inerenti alla scelta della data di vendemmia e la relazione con il successivo appassimento delle uve), i fruttai per l’appassimento con la valutazione dei relativi in uso (appassimento in cassetta, su graticci, stuoie, grappoli appesi) e, infine, i locali di vinificazione ed attrezzature enologiche per vinificazioni dimostrative attuando variabili di processo volte a comprendere il reale impatto di queste pratiche di tecnica enologica sulla qualità del vino finale.
Senza la perdita di identità
“Questi interventi – dicono i responsabili del progetto - permetteranno al vino Sfursat di Valtellina di raggiungere un livello qualitativo ancora più elevato e ‘riconoscibile’, consentendo, grazie alle informazioni scientifiche acquisite di avere uno standard produttivo ripetibile nelle diverse annate agrarie anche considerando le differenti e particolari caratteristiche climatiche di ogni anno. Una omogeneizzazione tra le diverse aziende, senza la perdita di identità proprie di ogni cantina, consentirà di rafforzare la credibilità del vino Sfursat di Valtellina in Italia e affrontare le sfide del mercato internazionale”.