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Concessioni idroelettriche scadute, dopo decenni bandite le prime gare

In sede di gara i concorrenti saranno valutati sia sull’offerta economica dei canoni, sia sulla qualità del progetto di utilizzo degli impianti, nonché sulle compensazioni territoriali e ambientali.

Concessioni idroelettriche scadute, dopo decenni bandite le prime gare
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La giunta regionale lombarda, su proposta di Massimo Sertori, assessore a Enti locali, Montagna, Risorse Energetiche e Utilizzo Risorse Idriche, ha approvato l’indizione delle procedure di gara per la riassegnazione delle prime concessioni di grandi derivazioni idroelettriche scadute.

Concessioni idroelettriche scadute, dopo decenni bandite le prime gare

“Si tratta - spiega l’assessore Sertori - delle concessioni denominate “Codera Ratti-Dongo”, della potenza di 19 MW, in provincia di Sondrio (Valchiavenna) nei comuni di Verceia e Novate Mezzola, e in provincia di Como (Alto Lago) nei comuni di Garzeno e Dongo, e della concessione denominata “Resio”, della potenza di 4 MW, nei comuni di Esine e Darfo Boario Terme, in provincia di Brescia (Valcamonica)”.
“Con questo provvedimento - continua Massimo Sertori - la Giunta regionale avvia le prime procedure concorrenziali di gara ad evidenza pubblica per la riassegnazione delle concessioni scadute, in attuazione della norma nazionale, e della successiva legge regionale del 2020, che prevedevano l’avvio delle procedure di gara entro il corrente anno. Il prossimo passo sarà per la successiva definizione e pubblicazione del bando”.
“Regione Lombardia - rimarca Sertori - ha quindi avviato dal 2018 un iter lungo e complesso, che ha portato all’emanazione di una legge regionale, di due successivi regolamenti attuativi della legge, dello sviluppo di una lunga attività istruttoria, dell’attuazione di una fase ricognitiva delle opere e degli impianti, e del coinvolgimento degli Enti locali ove sono presenti gli impianti, i quali hanno evidenziato le loro necessità di compensazioni territoriali e ambientali”.

Valutazione non solo sull'offerta economica

In sede di gara i concorrenti saranno valutati sia sull’offerta economica dei canoni, sia sulla qualità del progetto di utilizzo degli impianti, nonché sulle compensazioni territoriali e ambientali.
“Si tratta di un asset strategico per tutto il Paese - conclude l'assessore Sertori - perché produce energia pulita e programmabile, inoltre è una attività non delocalizzabile che necessariamente deve tenere conto delle esigenze dei territori sui quali gli impianti insistono”.
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