Economia

Creval, utile netto quasi raddoppiato rispetto al 2019

Ammonta a 65,6 milioni di euro. Bene anche raccolta e crediti

Creval, utile netto quasi raddoppiato rispetto al 2019
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Il Consiglio di Amministrazione del Creval ha esaminato e approvato, nella tarda serata di ieri, giovedì 5 novembre 2020, i risultati consolidati al 30 settembre che evidenziano un utile netto pari a 65,6 milioni di euro, quasi raddoppiato rispetto all’utile registrato nei primi nove mesi dello scorso anno.

Creval, i dati della trimestrale al 30 settembre

La raccolta diretta si assesta a 17,4 miliardi di euro rispetto a 19,0 miliardi di euro del 31 dicembre 2019. All’interno dell’aggregato, la raccolta della clientela retail (famiglie e PMI) è pari a 11,2 miliardi di euro in crescita dell'1,5% da fine 2019 e del 2,1% su base annua. La raccolta della clientela corporate è pari a 4,7 miliardi di euro in calo rispetto al dato di fine 2019 (5,1 miliardi di euro) in seguito alla riduzione operata nei depositi corporate più onerosi. La raccolta istituzionale e obbligazionaria è pari a 1,5 miliardi di euro in calo rispetto a 2,9 miliardi di euro del 31 dicembre 2019, per effetto della diminuzione dei pronti contro termine.
I crediti netti verso clientela, esclusi i crediti rappresentati da titoli di debito (4,8 miliardi di euro), si attestano a 14,7 miliardi di euro in aumento dell'1,6% rispetto al dato del 31 dicembre 2019 (14,5 miliardi di euro), trascinati da un’attività commerciale focalizzata nel dare attuazione alle misure di sostegno alla liquidità messe a disposizione a livello di Sistema per le famiglie e imprese a fronte dell’emergenza Covid-19, nonché alla crescita del credito al consumo. All’interno dei crediti verso la clientela la componente retail (famiglie e PMI) ammonta a 6,4 miliardi di euro, in aumento del 6,0% su base annua. Gli impieghi della clientela corporate sono pari a 7,3 miliardi di euro in calo del 2,8% da fine 2019 principalmente per effetto della strategia di riduzione delle esposizioni non-core effettuata nei primi nove mesi dell’anno coerentemente
con linee guida del Piano industriale. Includendo nell’aggregato i crediti rappresentati da titoli di debito (principalmente titoli di Stato) i crediti netti totali sono pari a 19,5 miliardi di euro, invariati rispetto al dato di fine 2019.

Il commento dell'ad Lovaglio

L'amministratore delegato Luigi Lovaglio ha commentato con soddisfazione i risultati raggiunti: “I primi nove mesi dell’anno si sono chiusi con risultati molto positivi, in particolare nel terzo trimestre, grazie all’impegno e alla dedizione di una squadra forte e coesa, dimostrando che la banca è pronta a operare anche in una situazione di grande complessità, con un modello di business sostenibile che mette al centro famiglie e piccole e medie imprese. Continueremo a focalizzarci con grande determinazione sulle leve che possiamo controllare, con l’obiettivo di mantenere un buon livello di redditività, risultato di un equilibrio ottimale tra la crescita dei volumi commerciali, grazie alla fiducia che ci stanno dimostrando i clienti, e l’efficienza della struttura dei costi. Lo scenario dei prossimi mesi appare anche più sfidante, dato il protrarsi di un’emergenza sanitaria senza precedenti, ma lo affronteremo da un lato con la massima attenzione per la salute dei colleghi e dall’altro con la disciplina che abbiamo adottato da subito, nell’implementare le azioni che avevamo già previsto nel piano industriale e abbiamo saputo trasformare in risultati sempre più tangibili. Grazie al focus su un efficiente processo di erogazione del credito e la riduzione dello stock di crediti deteriorati, abbiamo già raggiunto un NPE ratio lordo del 6,4%, in anticipo rispetto al target di piano. Un percorso che ha portato anche ad un ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale della banca che ha raggiunto un Cet 1 del 17,2%, una dote preziosa per il futuro”.

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