Del Barba: "Frontalieri: chi la dura la vince"
"Bravi i sindacati che, come avvenne nel 2017, hanno accompagnato l'azione politica del parlamento con tavoli di trattative seri e ragionevoli che alla fine hanno indotto anche i più indefessi dirigenti del MEF a riconoscere i propri errori"
Dopo l'accordo siglato ieri, martedì 23 luglio 2024, al Mef tra il ministero e le organizzazioni sindacali dei frontalieri, sul tema è intervenuto l'onorevole Mauro Del Barba, esponente di Italia Viva.
Del Barba: "Frontalieri: chi la dura la vince"
"Alla fine il MEF deve rimangiarsi le sue convinzioni e riconoscere le ragioni dei frontalieri in particolare della Provincia di Sondrio - afferma Del Barba - Ci sono voluti mesi per giungere ad un risultato che doveva essere scontato, ma, per insistere sui modi di dire, meglio tardi che mai. Non è il risultato pieno, ma è un buon compromesso. Che per i lavoratori può essere considerato al 100% positivo. Di fatto si riconosce che il MEF aveva sbagliato nel rispondere alla mia interrogazione e non creare un tavolo immediato con la Svizzera (da subito disponibile) per rimediare alla posizione illegale del Canton Ticino".
E aggiunge: "Ora che succede? Son certo che ora il Ministro Giorgetti sarà di parola ed emanerà il DL che andrà, da quanto si apprende, a ripristinare la situazione che avevo determinato con la risoluzione approvata allora in Senato a mia firma e la conseguente circolare dell'Agenzia Entrate 38/E del 2017. Sostanzialmente i vecchi frontalieri tornano a pagare le tasse calcolate soltanto in Svizzera come stabilito da quei due interventi e ribadito nell'accordo Italia-Svizzera. Fino a che il Decreto non sarà emanato e convertito manterrò viva la mia risoluzione presentata in Commissione Finanze della Camera per chiedere il completo ripristino della legalità. Rispetto a quanto sarebbe stato logico e soprattutto lecito, il compromesso annunciato fa salva la parte economica per quanto riguarda i frontalieri della Provincia di Sondrio che lavorano in Ticino, complicando, in maniera tutto sommato accettabile, la parte burocratica, con il 20% delle tasse Svizzere da versare in Italia. Altro aspetto che mancherà rispetto alla piena attuazione del trattato saranno i ristorni ai comuni di provenienza".
Quindi conclude: "Soprattutto mancherà il tempismo e la serietà, ma, ripeto, un buon compromesso, se verrà attuato, meriterà di chiudere questa vertenza con un brindisi collettivo con un buon rosso valtellinese o valchiavennasco. Bravi i sindacati che, come avvenne nel 2017, hanno accompagnato l'azione politica del parlamento con tavoli di trattative seri e ragionevoli che alla fine hanno indotto anche i più indefessi dirigenti del MEF a riconoscere i propri errori".