FederlegnoArredo: filiera legno-arredo da 20 miliardi di export
Sul podio Francia, a seguire USA e Germania che pur arretrando, restano sopra i valori 2019. Crescono gli Emirati, mentre la Cina perde ancora terreno. Dinamico il continente africano
Il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, è intervenuto alla vigilia della giornata del Made in Italy, in programma, lunedì 15 aprile, tracciando la mappa dell'export della filiera secondo i Consuntivi 2023 realizzati dal Centro Studi FederlegnoArredo: "Eccellenza della creatività italiana, ingegno, Italia che crea: sono le parole chiave scelte per la prima giornata del Made in Italy di cui come filiera legno-arredo e design, da sempre siamo ambasciatori nel mondo. Salutiamo pertanto con entusiasmo e partecipazione questa iniziativa fortemente voluta dal ministro Urso che precede l'apertura della 62esima edizione del Salone del Mobile.Milano".
FederlegnoArredo e l'impatto sul PIL nazionale
"Ci fregiamo di rappresentare una delle filiere strategiche per il PIL nazionale: lo stile, la ricerca, l'innovazione e l'artigianalità 'industriale' ci permettono infatti di essere un settore, il cui macrosistema arredamento vale circa 28 miliardi di euro ed esporta ben il 53% dei suoi prodotti di arredamento, 15 dei quali destinati oltre confine e un saldo commerciale pari a 9,8 miliardi di euro. Sopra i 141mila gli addetti attivi nel settore arredamento per un totale di poco più di 21mila aziende. Numeri importanti per un settore - spiega il presidente Feltrin - che ha proprio nell'export il suo punto di forza, come dimostra anche l'affluenza di buyer e addetti ai lavori stranieri, nel 2023 più del 60%, che ogni anno arrivano a Milano per visitare il Salone, la fiera del design più importante al mondo".
Secondo i consuntivi 2023, elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo, le esportazioni del macrosistema arredamento valgono circa 15 miliardi di euro nel 2023 (il 53% del totale) e subiscono un ridimensionamento contenuto rispetto all'anno precedente del 3,8%, pur confermandosi su livelli più elevati del 2019 che valevano poco più di 12 miliardi di euro.
I paesi con più export nel macrosistema arredamento
Il primo mercato si conferma la Francia (oltre 2,4 miliardi di euro, pari al 16,5% dell'export totale), con un valore in linea con il '22 (+0,2%). Seguono gli Stati Uniti con 1,7 miliardi (11,7% del totale) e una diminuzione dell'8% sul '22, terza la Germania con 1,3 miliardi e un -5,4%. In quarta posizione il Regno Unito a -6,4%, al quinto la Svizzera a -3%, mentre la Spagna al sesto posto è stabile. La Cina si conferma al settimo posto con un arretramento importante di ben il 17%. Segno positivo per gli Emirati Arabi che si trovano in nona posizione con un +5,4% (329 milioni di euro). Al decimo posto i Paesi Bassi con un -9,2%. La riduzione media è pertanto determinata in particolare modo dall'andamento del mercato americano, tedesco e cinese.
Allargando lo sguardo all'intera filiera legno-arredo, il valore esportato nel '23 si attesta sui 20 miliardi di euro, registrando una flessione del 4,6% sul '22, ma ancora sopra di circa 2,8 miliardi di euro ai livelli 2019. Le prime 10 destinazioni rappresentano il 63% dell'export totale e risultano tutte in flessione, ad eccezione di Spagna e Austria stabili, con un calo complessivo di quasi un miliardo di euro. Al primo posto ancora una volta la Francia (16,3% del totale) con 3,2 miliardi di euro sostanzialmente stabile rispetto al '22, seguita dagli Stati Uniti (10,7% del totale) con 2,1 miliardi di euro e un -10,5%; terza la Germania (10,7% del totale) con 2,1 miliardi di euro e un -7%. Quarto il Regno Unito a -6,6%, seguito dalla Svizzera a -4,2%. La Spagna si distingue per un segno positivo del +1,3% davanti alla Cina che cala addirittura del 16,8%. Austria pressoché stabile, davanti al Belgio in nona posizione (-6, 1)%, chiudono la top ten i Paesi Bassi con 442 milioni e un -8,4%. Tra i principali mercati quello maggiormente penalizzato nel 2023, oltre Stati Uniti e Germania, indubbiamente è la Cina che perde 115 milioni di euro registrando una performance molto peggiore dei Paesi europei, a dimostrazione di come negli anni il mercato cinese abbia avuto un'espansione importante, che si è poi bloccata con il Covid e da quel momento non è stata in grado di riprendere il ritmo, come invece avvenuto in altri mercati.
Export in crescita nel continente africano e non solo
Uscendo dai confini europei performance in crescita per l'Egitto (35esima posizione) con la filiera a +21,2% sul 22 e un valore di 106 milioni e per l'India che vale 135 milioni (29esima posizione) e registra un +15,7%, nonostante il valore relativamente basso l'india è un paese a cui prestare attenzione per il potenziale ancora molto difficile da cogliere; gli Emirati Arabi si posizionano al 12esimo posto con un +3,9% (388 milioni di euro).
Altro fenomeno che risulta dai dati di export della filiera riguarda la Russia, o meglio quei russi che a causa della guerra e avendone le possibilità economiche hanno deciso di trasferirsi in altri Paesi, come farebbero presupporre i numeri della Georgia (+54,2%) del Kirghizistan (+263,3%) e del Kazakistan (+71,3%).
Interessanti anche i movimenti del continente africano (588 milioni di euro, +5,1%) e in particolare dei Paesi della fascia settentrionale che crescono del 10,7% per un valore complessivo di 349 milioni di euro. Indubbiamente mercati dinamici caratterizzati da un "dinamismo a spot", che difficilmente segue un andamento uniforme e costante nel tempo, dissuadendo pertanto da investimenti a lungo termine in queste zone.
L'Arabia Saudita si colloca alla 16esima posizione, registrando un +2,1% e raggiungendo un valore di 247 milioni di euro, quasi esclusivamente di arredo. Come per gli Stati Uniti anche il Canada sta vivendo un momento di impasse con un -11,6% che lo colloca alla 14esima posizione.
Andamento negativo nel macrosistema legno
Per quanto riguarda il macrosistema legno, le esportazioni (escluso il Commercio legno) valgono 5 miliardi di euro e subiscono una contrazione del 7,2%. Le prime dieci destinazioni presentano andamenti negativi, ad eccezione della Spagna che cresce del 3% (225 milioni di euro) e l'Austria stabile a +0,1% (172 milioni di euro). La Francia supera la Germania (785 milioni di euro e -9,3%) e diventa il primo mercato con 805 milioni di euro, pur registrando una contrazione dell 1,3%. Terzo il Regno Unito (579 milioni di euro) a -6,9% davanti agli Stati Uniti (411 milioni di euro) che registrano il calo più significativo nella top 10 (-19,7%) ma mantengono la loro posizione, mentre la Cina (-16%) esce dalla top ten e scende all'11 esimo posto.