L'intervento

I piccoli azionisti Bps: "Bene il piano industriale, avanti da soli"

L'associazione"Insieme per la Popolare" interviene sul futuro della banca anche alla luce dell'offerta di Bper

I piccoli azionisti Bps: "Bene il piano industriale, avanti da soli"
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“Se si guarda ai fondamentali, alla storia e al modello di banca che da sempre caratterizzano la Popolare di Sondrio appare evidente come il Piano Industriale intitolato ‘Our Way Forward’ approvato dal Consiglio di Amministrazione e presentato al mercato il 12 marzo 2025 poggia su solide argomentazioni e risulti essere coerente e, pertanto, credibile. Così lo hanno giudicato anche i mercati e gli investitori, tanto che il valore del titolo in Borsa è aumentato in modo significativo. Anche l’impegno di incrementare in misura rilevante i dividendi di 1,5 miliardi di euro nel prossimo triennio in ottica stand-alone è ambizioso ma, allo stesso tempo, attendibile e realizzabile. Questo in ragione sia dei trend e dei risultati del passato, ma anche perché la forza dell’istituto risiede, da sempre, nella sua autonomia e nella sua indipendenza; tratti distintivi che gli hanno consentito di costruire, mantenere e sviluppare un rapporto unico con i territori”.

Così una nota di ‘Insieme per la Popolare’, l’Associazione a cui aderiscono oltre 3.500 piccoli azionisti della Banca Popolare di Sondrio e che complessivamente detengono una quota del capitale sociale superiore al 6,5%. La vicenda si inserisce nella questione dell'offerta di scambio di Bper sulle azioni Bps.

I piccoli azionisti Bps: "Bene il piano industriale, avanti da soli"

“Bps è una banca che da oltre 150 anni sa coniugare i vantaggi per gli azionisti con quelli dei clienti e dei territori in cui opera e siamo convinti che continuerà a farlo soprattutto in un’ottica stand-alone – prosegue la nota – visto che il potenziale di crescita sta proprio nel fatto che la banca, per come è strutturata, è attenta a pmi e famiglie, ha filiali dotate di ampia autonomia, agili e ben radicate sul territorio e può contare su dipendenti motivati e preparati".

"Crediamo fermamente che sia opportuno e giusto proseguire su questa linea, secondo questo modus operandi, mentre temiamo – concludono i piccoli azionisti – che, se dovessero cambiare le cose, potrebbe venir meno il sostegno alle aziende e la capacità di concedere credito”.

 

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