Confindustria Lecco e Sondrio

Il 2024 e il futuro, Campanari: "Le nostre imprese sono solide"

"Il futuro passa da una grande area omogenea del Lario e della Valtellina"

Il 2024 e il futuro, Campanari: "Le nostre imprese sono solide"
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Il passato, inteso come quest'anno, e il futuro, sia di breve che medio operiodo. Marco Campanari, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio ha tracciato  mercoledì 18 dicembre 2024, il bilancio di questa annata che non è stata facile sotto tanti punti di vista.  E lo ha fatto con lo sguardo già puntato in avanti.

Il 2024 e il futuro, Campanari: "Le nostre imprese sono solide"

Guerre, crisi economiche, sconvolgimenti politici: tutto questo influenza il "fare impresa". "E' difficile pianificare, programmare - ha spiegato Campanari - Il rischio è quello di navigare a vista e per evitare questo è necessario inventare nuovi meccanismi e nuovi strumenti per andare un po' più in là con lo sguardo. Non ci sono più punti fermi, ma la vocazione fortemente manifatturiera del nostro territorio e un asset fenomenale ci permette non di galleggiare, ma di navigare con la barra dritta in questi mari tempestosi".

Cosa aspettarsi dal 2025. "Non abbiamo la sfera di cristallo, gli sconvolgimenti sono ormai all'ordine del giorno a livello generale. Delineare un quadro a livello associativo è più facile perché la Macchina di Confindustria Lecco e Sondrio, una gran bella macchina è solida, e proattiva". Tanto proattiva da avere, per il prossimo anno due obiettivi che non si limitano ad un orizzonte  temporale di 365 giorni, ma guardano ben più in là e anche oltre i confini lecchesi e valtellinesi. In questo senso un ruolo fondamentale lo avrà  lo Studio Strategico Territoriale che Confindustria Como e Confindustria Lecco e Sondrio hanno commissionato a The European House Ambrosetti con lo scopo di concretizzare una convincente visione per il futuro delle Province di Como, Lecco e Sondrio, individuando le azioni prioritarie e i progetti da seguire, andando a lavorare su scenari strategici innovativi sui temi più importanti per i territori in ottica sistemica.

"Dovremo andare ben oltre un documento strategico, dovremo passare dalla carta alla concretezza perché questa grande  macro area Como-Lecco-Sondrio ha degli  interessi omologhi e omogenei e può essere in grado di compiere battaglie comuni".  Una alleanza  strategica che non significa necessariamente una fusione  con Confindustria  Como (dopo quella sfumata con Bergamo) anche se Campanari lascia intendere che mai dire mai...

L'altro grande progetto sui cui gli  industriali lecchesi hanno deciso  di investire energie e risorse  ha un obiettivo chiaro: ridurre  il gap tra domanda e offerta di personale specializzato. "Il nostro territorio ha fame di periti industriali e ci sono solo due scuole, una a Lecco e l'altra a Colico, che ogni anno producono meno di settanta diplomati in questo settore. Di questi meno della metà decide di entrare subito nel mondo del lavoro e questo numero è per le nostre imprese è assolutamente insufficiente. Per questo abbiamo deciso di dare vita ad un corso quinquennale di  meccatronica che partirà a settembre 2025 al Viganò di Merate".

Altro grave cruccio per le imprese, oltre al capitale umano, è il fronte delle infrastrutture. "Noi abbiamo preso una posizione netta perché questo territorio è al limite della paralisi. Tutti gli enti coinvolti si sono detti disponibili al dialogo e al confronto e questa è una cosa positiva. Le opere olimpiche, benché non tutte pronte per le Olimpiadi, sono sicuramente un passo in avanti... speriamo di non dover aspettare ancora una Olimpiade per veder realizzate infrastrutture strategiche nella nostra area".

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