La Bps cede 371,8 milioni di crediti in sofferenza

L'operazione rientra nell'ambito delle iniziative finalizzate alla riduzione dello stock di crediti deteriorati.

La Bps cede 371,8 milioni di crediti in sofferenza
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La Bps ha ceduto 371,8 milioni di euro di crediti in sofferenza. Lo ha fatto nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione di sofferenze denominata “POP NPLS 2020”.

L'operazione della Bps e di altre 14 banche vale un miliardo

Nell’ambito di un più ampio programma di interventi sui crediti deteriorati e in linea con la strategia di derisking e di miglioramento della qualità degli attivi, ieri, mercoledì 23 dicembre 2020, Banca Popolare di Sondri ha concluso - insieme ad altre 14 banche partecipanti - l’operazione di cartolarizzazione di sofferenze denominata “POP NPLS 2020”. In particolare, la Bps ha ceduto, con effetto economico dall'1 gennaio 2020, un portafoglio di sofferenze del valore lordo pari a 371,8 milioni (composto da crediti secured per il 71%) al veicolo di cartolarizzazione denominato “POP NPLs 2020 S.r.l”, che, a sua volta, ha emesso tre tranches di notes ABS per complessivi 125,69 milioni (33,8% del valore lordo dei crediti ceduti), di cui:
• una tranche senior, dotata di rating pari a BBB da parte delle agenzie DBRS Morningstar e Scope Ratings, pari a 109,78 milioni, corrispondente al 29,5% del valore lordo dei crediti ceduti. La tranche in questione, mantenuta da Banca Popolare di Sondrio, presenta caratteristiche strutturali di ammissibilità alla GACS;
• una tranche mezzanine, pari a 11,36 milioni, dotata di rating CCC da parte di DBRS Morningstar e CC da parte di Scope Ratings, corrispondente al 3,1% del valore lordo dei crediti ceduti;
• una tranche junior pari a 4,55 milioni, corrispondente all’1,2% del valore lordo dei crediti ceduti.

L'obiettivo è ridurre lo stock di crediti deteriorati

Il 95% di ciascuna delle tranches mezzanine e junior è stato collocato presso investitori istituzionali, mentre il restante 5% viene mantenuto da Banca Popolare di Sondrio. In tal modo, in ottemperanza agli obblighi normativi vigenti, seguirà il deconsolidamento contabile e regolamentare del portafoglio ceduto, grazie al quale l’NPE ratio lordo pro-forma della Banca è stimato portarsi in area 8%, in riduzione di 1 punto percentuale rispetto al 9% registrato al 30 settembre 2020.
L’operazione è stata coordinata da Luzzatti S.c.p.a.; J.P. Morgan Securities plc e Banca Akros S.p.a. hanno agito in qualità di Co-arranger; Credito Fondiario S.p.a. e Fire S.p.a. sono stati nominati servicer del portafoglio ceduto; KPMG Advisory S.p.a. ha agito in qualità di advisor industriale dell’operazione.
All’operazione hanno inoltre partecipato in qualità di consulenti legali Studio Legale Cappelli RCCD per le Banche partecipanti, Orrick Herrington & Sutcliffe LLP e Chiomenti Studio Legale per gli arranger .
Hanno infine collaborato all’operazione Bnp Paribas Securities Services e Banca Finanziaria Internazionale S.p.a. in qualità di agenti del veicolo di cartolarizzazione.
Grazie al completamento di questa cessione, la Banca centra l’obiettivo a suo tempo dichiarato di giungere a una sensibile riduzione dello stock di crediti deteriorati senza mettere a repentaglio la propria solidità patrimoniale e la possibilità di sostenere lo sviluppo del business a sostegno dei territori presidiati.

Il commento del consigliere delegato Pedranzini

“Dopo il completamento dell’operazione Diana in giugno, che ci aveva consentito di deconsolidare circa  1 miliardo di sofferenze - dichiara il Consigliere delegato Mario Alberto Pedranzini - annunciamo con soddisfazione l’avvenuta cessione di un ulteriore consistente portafoglio di crediti deteriorati del valore lordo di circa 370 milioni. Detta cessione, prevista nel Piano strategico a integrazione dell’attività interna di lavorazione degli NPLs, avrebbe dovuto giungere a compimento nel 2021. Nonostante il contesto, contraddistinto sul piano sociale ed economico dalle pesanti conseguenze dell’epidemia da coronavirus, siamo riusciti nell’intento, anticipando i tempi e dimostrando ancora una volta di avere adeguate capacità operative per fronteggiare anche le sfide inattese. Ci fa pure piacere sottolineare come l’operazione sia avvenuta con successo all’interno di una struttura multi originator che, con il supporto decisivo della società Luzzatti S.c.p.a., ha visto il coinvolgimento di numerose banche. E’ la prova che anche realtà tra loro indipendenti possono unirsi e fare sistema, ottenendo, grazie alle economie di scala, reciproci e tangibili vantaggi”.

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