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Post-Covid, su del 17,4% le ore lavorate in agricoltura: “spinta” anche da raccolta mele

I dati Istat confermano la dinamicità del settore: una domanda di lavoro sostenuta con l’avvicinarsi dell’autunno per l’entrata a pieno regime della vendemmia che si affianca alla raccolta delle mele

Post-Covid, su del 17,4% le ore lavorate  in agricoltura: “spinta” anche da raccolta mele
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Con un balzo del 17,4% crescono le ore lavorate in agricoltura che non si è mai fermata anche durante le fasi più acute della pandemia per garantire le forniture alimentari alla popolazione. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2021 che conferma la dinamicità del settore in grado di offrire opportunità sia per fare una esperienza di lavoro come dipendenti che per esprimere creatività imprenditoriale.

Lavoro

“Una domanda di lavoro sostenuta con l’avvicinarsi dell’autunno per l’entrata a pieno regime della vendemmia che si affianca alla raccolta delle mele” osserva il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini. “Da qui la necessità di prorogare i permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti sul territorio almeno fino al 31 dicembre 2021, onde evitare che molti lavoratori siano costretti a tornare nel loro Paese”.

Si tratta peraltro di operai agricoli stagionali qualificati che ormai da anni sono impiegati sul territorio nazionale, tanto da essere diventati indispensabili per l’attività di molte aziende nostrane, specie nei periodi di raccolta mele e vendemmia, con cui in molti casi sono nati rapporti anche di amicizia.

“Per rassicurare il sistema produttivo è importante anche la pubblicazione del decreto flussi per il 2021 che possa consentire la presentazione sia delle istanze per lavoro stagionale che le richieste di conversione dei permessi stagionali. Per salvare le produzioni Made in Italy occorre anche dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter lavorare nei campi attraverso una radicale semplificazione del voucher agricolo”.

Un provvedimento che interesserebbe almeno 25mila italiani in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.

 

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