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Quale futuro per l’area di Lario, Valtellina e Valchiavenna?

Lunedì a Lariofiere Confindustria Como e Confindustria Lecco e Sondrio hanno presentato il piano strategico territoriale; all’incontro è intervenuto anche il vicepremier e ministro Matteo Salvini

Quale futuro per l’area di Lario, Valtellina e Valchiavenna?

Quale futuro per l’area del Lario, per la Valtellina e per la Valchiavenna? A fornire degli spunti utili per interpretare la situazione e prevedere ciò che sarà è lo studio strategico territoriale presentato lunedì a Lariofiere. Il piano, dal titolo «Il futuro dell’area del Lario, della Valtellina e della Valchiavenna: una visione di co-sviluppo» è stato commissionato da Confindustria Como e Confindustria Lecco e Sondrio a TEHA Group. All’incontro di Erba hanno partecipato numerose autorità, stakeholders e imprese locali, provenienti dalle tre province interessate. L’ospite più illustre è stato senza dubbio l’Onorevole Matteo Salvini, Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma ad intervenire sono stati anche il Senatore Alessio Butti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale; Alessandro Fermi, assessore all’Università, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia, Mauro Piazza, Sottosegretario con delega Autonomia e Rapporti con il Consiglio Regionale lombardo, Marco Campanari, Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio; Gianluca Brenna, Presidente di Confindustria Como; Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile Area Scenari e Intelligence di TEHA Group; Ezio Vergani, Presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco; Loretta Credaro, Presidente della Camera di Commercio di Sondrio; Umberto Cappelletti, consigliere della Provincia di Como; Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco.

L’intervento del Vicepremier Matteo Salvini

«Ogni territorio ha le sue specificità, un conto sono le esigenze dei Comuni capoluogo, un altro quelle dei paesi più piccoli – ha affermato Matteo Salvini – di certo questo è un territorio straordinario ma complesso, capace di realizzare 13 miliardi di export, un record non da poco». Il Vicepremier ha poi continuato focalizzandosi su ciò che può essere fatto, senza tralasciare la cronaca locale, ovvero il masso piombato il giorno prima sulla SS36: «Le province di Como, Lecco e Sondrio insieme formano un’area da 1,1 milioni di abitanti e facendo rete fra di loro sono ancora più forti. Tuttavia gli interventi d’urgenza non possono bastare: è necessario costruire una prospettiva che vada oltre le Olimpiadi invernali, oltre il PNRR. La scadenza elettorale è la primavera 2027, ma in questo arco di tempo posso fare tante cose: voglio lasciare a chi verrà dopo di me, se così sarà, progetti già approvati e finanziati».

Il Senatore Alessio Butti

In precedenza a prendere parola è stato il Senatore Alessio Butti: «Il territorio del Lario, della Valtellina e della Valchiavenna ha tutte le carte in regola per essere protagonista di una grande trasformazione tecnologica. Grazie ai fondi PNRR – pari a oltre 60 milioni di euro per le provincie di Como, Lecco e Sondrio – messi a disposizione del governo, l’innovazione diventa un valore concreto per le persone e per le imprese. Oggi stiamo ragionando su calcolo computazionale, data center e cloud computing, siamo pronti ad affrontare questi strumenti fondamentali per lo sviluppo delle nostre imprese».

Che cosa emerge dallo studio?

Entriamo ora nel focus della giornata, ovvero la presentazione dello studio strategico territoriale, un percorso di lavoro durato quasi due anni che ha voluto concretizzare una visione per il futuro dei tre territori dell’Alta Lombardia individuando le azioni prioritarie e i progetti-guida sui temi più importanti in ottica sistemica per questa «area vasta». Ad introdurre il lavoro è stato Lorenzo Tavazzi di TEHA Group: «Lo Studio Strategico Territoriale conferma come l’area vasta di Como, Lecco e Sondrio sia contraddistinta da una forte vocazione manifatturiera e industriale, con filiere che costituiscono asset strategici per la competitività dell’intero sistema produttivo regionale, generando oltre 9 miliardi di Valore Aggiunto manifatturiero, pari all’11% del totale lombardo». Siamo di fronte ad un’area il cui sviluppo economico e produttivo è trainato da sei filiere-chiave in cui il territorio si è specializzato: metallurgia, meccatronica, moda, arredo, agroalimentare e turismo. Continua Tavazzi: «Alla luce delle analisi realizzate sul sistema socio-economico dei tre territori, del confronto durante i Tavoli di Lavoro tematici e delle indicazioni raccolte dal percorso di ascolto degli stakeholder locali, lo Studio Strategico Territoriale ha elaborato una roadmap articolata in 7 ambiti prioritari d’intervento per lo sviluppo futuro e la valorizzazione dell’area vasta di Como, Lecco e Sondrio come driver competitivo per la Lombardia: si spazia da interventi a sostegno del rafforzamento dell’industria manifatturiera fino a progetti collegati alla transizione digitale ed energetico-ambientale, senza dimenticare azioni su pilastri portanti per la competitività dell’area (capitale umano, turismo, rete infrastrutturale e servizi per la collettività). Queste priorità strategiche trovano oggi concrete possibilità di realizzazione grazie agli strumenti messi a disposizione dal Governo».

Marco Campanari per Confindustria Lecco e Sondrio

Nel corso della mattinata si è svolto anche un breve dialogo fra Marco Campanari, Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, e Gianluca Brenna, Presidente di Confindustria Como, moderato dal giornalista di Radio 24 Simone Spetia. Ad iniziare è stato Campanari: «Oggi è stata una giornata importantissima perché abbiamo avuto modo di presentare davanti a una platea nutritissima di imprenditori e istituzioni questo grande progetto a cui abbiamo lavorato a lungo. Al di là del titolo e del significato più immediato, ciò che conta davvero è il concetto sottostante: un territorio molto vasto, con specificità da salvaguardare, sul quale costruire il futuro, valorizzando al tempo stesso i tanti punti di contatto che permettono di creare sinergie. Ma, ancora più a monte, c’è un ragionamento essenziale: il territorio non solo ha la necessità, ma anche il dovere di riprogettarsi continuamente. Questa occasione è stata quindi fondamentale per immaginare il nostro percorso da qui ai prossimi quindici o venti anni. La presenza del Vicepremier Matteo Salvini, che, come noto, riveste anche la carica di Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stata cruciale: molte delle riflessioni contenute nello Studio riguardano proprio questo ambito, e il suo intervento ha dato grande rilievo e dignità al lavoro che abbiamo presentato. Ringrazio anche il Sottosegretario Alessio Butti, oltre che per la sua partecipazione, per i preziosi spunti su un tema importante come quello dell’innovazione tecnologica».

Gianluca Brenna per Confindustria Como

In seguito è toccato a Brenna: «Presentare un piano strategico per i territori di Como, Lecco e Sondrio è un’opportunità che si presenta una volta ogni dieci anni per progettare il futuro a medio termine. Abbiamo avuto la fortuna di poterci concentrare sulle opportunità del territorio, individuando i driver di sviluppo e, soprattutto come Confindustria Como e Confindustria Lecco e Sondrio, la possibilità di coinvolgere tutti gli stakeholder locali. Il nostro obiettivo era quello di realizzare uno studio inclusivo, che tracci delle linee guida concrete per lo sviluppo futuro di quella che abbiamo individuato come Area Vasta. A me piace il concetto concreto dello sviluppo e solo insieme possiamo avere quella massa critica per essere attrattivi. Sono molto soddisfatto, inoltre, della partecipazione qualificata che abbiamo registrato oggi: è la dimostrazione che, quando pensiamo a un’area vasta come questa, suscitando interesse oltre i confini delle singole province, rappresentiamo un insieme più significativo di aziende e settori, confermandoci un’istituzione credibile. Credo sia questo il termine ultimo con il quale noi abbiamo approcciato e finanziato lo studio strategico territoriale che però ha come committente ultimo il territorio».