Economia e coronavirus

Turismo e commercio, preoccupazione per i danni economici e d’immagine

La presidente dell'Unione Cts: "Questa situazione eccezionale non può reggere nel tempo".

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Turismo e commercio fanno i conti con l'emergenza coronavirus. E i danni, sia economici che d'immagine, sono ingenti.

Emergenza coronavirus e danni

L’Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della provincia di Sondrio ha espresso preoccupazione perché le ripercussioni a livello economico sono evidenti e notevoli soprattutto per i settori della ricettività turistica e dei pubblici esercizi, ma anche per i negozi e i mercati. Un dato oggettivo, infatti, è che la gente esce molto meno e, di conseguenza, i consumi ne risentono pesantemente in ogni ambito e settore. "Pur comprendendo le motivazioni che hanno spinto il Governo e la Regione ad assumere determinate decisioni a tutela della salute pubblica – afferma la presidente Loretta Credaro - le ricadute sul sistema distributivo sono ingenti. L’auspicio è che chi ci governa comprenda i danni generati da quanto sta accadendo e che non li faccia ricadere solo sulle spalle delle imprese. Anche il tema dell’incertezza riguardo alla durata dell’epidemia e, di conseguenza, dei provvedimenti restrittivi pesa parecchio ed è chiaro che questa situazione eccezionale non può reggere nel tempo".

Turismo in difficoltà, parlano gli albergatori

"Da parte degli albergatori vi è una forte preoccupazione – dichiara il presidente di Federalberghi Sondrio Roberto Galli – per le numerose disdette ricevute, che stanno compromettendo la stagione turistica, con pesanti ricadute non solo per le strutture ricettive e per i lavoratori ma anche per l’immagine delle nostre località. In particolare, riteniamo che certe misure assunte dalle autorità in questo momento di emergenza pongano dei limiti alle attività senza tenere bene in conto le diversità geografiche e le differenti situazioni. Non si capisce, per esempio, perché si consenta alla gente di frequentare i centri commerciali affollati o di viaggiare in pullman pieni e, invece, i pubblici esercizi, servizio indispensabile per una località turistica, debbano essere sottoposti a vincoli penalizzanti".

Le limitazioni nei bar

«Le limitazioni imposte in questi giorni ai  bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico a svolgere attività nella fascia oraria dalle 18 alle 6 hanno aggiunto ulteriori difficoltà – fa presente Piero Ghisla, presidente dell’Associazione Pubblici Esercizi della provincia di Sondrio - E mette a rischio la tenuta economica di molte imprese del settore, tanto che è notizia dell’ultim’ora che la Regione sta correggendo il tiro con una nuova ordinanza, nonostante rimangano ancora dei disagi. Fin da subito, anche come Federazione Italiana Pubblici Esercizi, abbiamo appunto manifestato dubbi sull’efficacia di disposizioni che impongono limitazioni per fasce orarie a categorie di attività, peraltro con difficoltà interpretative nell’individuare quelle interessate dai provvedimenti, vista altresì la normativa che ha introdotto la ‘tipologia unica’ per le attività di Somministrazione. Tuttavia, invito, come ho già fatto ripetutamente in questi giorni, i colleghi pubblici esercenti a rispettare quanto stabilito dal ministero e da Regione Lombardia, innanzitutto per tutelare la salute. Certamente il calo del lavoro e dei consumi è un dramma per tutti e sta mettendo in croce la nostra categoria. La speranza è che questa emergenza rientri al più presto".

E i mercati?

"Ritengo un errore – sottolinea il presidente del Sindacato Venditori Ambulanti Fiva Stefano Scimè – equiparare la realtà della provincia di Sondrio a quelle metropolitane, dove abbiamo mercati anche con 200 banchi. Inoltre, noi operatori del mercato valtellinesi non capiamo perché le nostre bancarelle all’aperto debbano essere considerate luoghi a rischio contagio, mentre non lo sarebbero gli ambienti chiusi. L’ordinanza, dunque, ci appare poco chiara e comunque ingiustamente discriminante nei confronti solo di qualcuno e, in particolare, dei nostri mercati che ne vengono penalizzati. Intanto, solo per fare un esempio, per effetto dell’ordinanza, i prossimi mercati di sabato 29 febbraio a Sondrio, Morbegno e Chiavenna consisteranno nelle sole bancarelle di alimentari. Le disposizioni in vigore fino all'1  marzo stabiliscono questo e, pertanto, ci adegueremo".

I negozi di vicinato

"Nei negozi di vicinato – dichiara il presidente dei Dettaglianti Alimentari Davide Moltoni –
stiamo facendo il massimo possibile nell’applicare tutte le cautele previste dalle disposizioni
ministeriali dal punto di vista igienico-sanitario. Nello stesso tempo, stiamo attenti a evitare di
ingigantire inutili allarmismi".

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