come risponderà il comune?

A Sondrio è bufera sui manifesti contro l'educazione gender

È scontro tra le parti politiche dopo l'appello della CGIL affinchè vengano rimosse le affissioni di "Famiglia & provita"

A Sondrio è bufera sui manifesti contro l'educazione gender
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A Sondrio è emersa una controversia in seguito all'affissione di manifesti da parte dell'associazione Provita & Famiglia, suscitando reazioni e polemiche, specialmente da parte di alcune importanti forze politiche locali.

Le principali critiche sono giunte da Popolari Retici, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega Lombarda Salvini Premiere Sondrio Liberale che hanno espresso un forte dissenso nei confronti della CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro) che in una prima battuta ha definito offensive tali affissioni chiedendo l'immediata rimozione da parte del Comune.

Aggredire la diversità anziché tutelarla

In un comunicato congiunto diffuso oggi,  i rappresentanti di Popolari Retici, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Lombarda Salvini Premier e Sondrio Liberale hanno focalizzato la loro critica sull'atteggiamento della CGIL, sottolineando una presunta violazione dei principi statutari della confederazione. Citano l'art. 1 dello statuto, approvato il 18 marzo 2023, che sottolinea la piena eguaglianza di diritti e doveri nel rispetto dell'appartenenza a diverse categorie, inclusi gruppi etnici, nazionalità, lingua, orientamento sessuale, identità di genere, culture e formazioni politiche.

Nel comunicato, i rappresentanti politici osservano come la CGIL, pur professando questi principi per quasi 80 anni, sembri ora allontanarsi da essi per ottenere visibilità mediatica. Accusano la confederazione di attaccare coloro che dissentono dal pensiero dominante, contraddicendo così il suo stesso impegno per la diversità e l'uguaglianza.

La CGIL Sondrio è accusata da questi gruppi politici di aggredire la diversità anziché tutelarla, attaccando chi si discosta dal pensiero della sinistra. In particolare, la confederazione ha preso di mira i manifesti di Provita & Famiglia, affermando che essi ledono la dignità e la libertà di espressione di genere. I critici, tuttavia, sostengono che è proprio il comunicato della CGIL a minare la libertà di espressione di coloro che dissentono dalle opinioni della confederazione.

Il comunicato delle forze politiche conclude sottolineando la mancanza di comprensione su come l'argomento trattato incida sui diritti dei lavoratori rappresentati dalla CGIL. Tuttavia, anziché condannare o censurare le diverse opinioni, essi invocano il rispetto dei principi stabiliti nello statuto della CGIL durante il suo XIX Congresso.

Interrogazione al Sindaco

Il Gruppo Consigliare del Partito Democratico e altre minoranze politiche invece sostengono la posizionde della CGIL e hanno  reagito con fermezza all'affissione di manifesti dell'associazione Provita & Famiglia nei pressi di luoghi sensibili come l'ospedale e le scuole a Sondrio. Questa reazione è culminata nella presentazione di un'Interrogazione Urgente al Comune, esprimendo preoccupazione per il contenuto discriminatorio, sessista e offensivo di tali manifesti.

Il Partito Democratico ha rilasciato un commento ufficiale, dichiarando che i manifesti lesivi della dignità di individui con orientamenti di genere non eterosessuale causano discriminazione, pregiudizio e ostacolano l'accettazione delle diversità, contribuendo così a una pericolosa diminuzione della sicurezza nella vita sociale.

L'interrogazione presentata dal Partito Democratico contiene una serie di premesse e considerazioni, tra cui il richiamo agli articoli dello Statuto del Comune di Sondrio che sottolineano l'importanza della tutela dei diritti, della promozione di una cultura di pace e democrazia, nonché l'eliminazione delle discriminazioni di fatto tra i sessi.

Il documento cita anche l'articolo 3 della Costituzione Italiana, che sottolinea l'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. Inoltre, si fa riferimento all'articolo 23 del Codice della Strada, che vieta qualsiasi forma di pubblicità contenente messaggi sessisti, violenti, stereotipi di genere offensivi o discriminatori relativi all'orientamento sessuale, all'identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche.

Nell'Interrogazione Urgente, il Partito Democratico chiede al Sindaco di esprimere la posizione politica dell'Amministrazione sui contenuti dei manifesti e se ritenga opportuno intervenire con la rimozione di tali affissioni.

La controversia in corso a Sondrio si infittisce, con diverse forze politiche che esprimono posizioni contrastanti riguardo alla libertà di espressione e ai limiti della stessa quando si tratta di contenuti lesivi della dignità e discriminatori. Resta da vedere come il Comune risponderà a questa interrogazione e quale sarà il futuro delle affissioni contestate.

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