"Concessioni idroelettriche, più risorse per la montagna"
Il presidente Tiziano Maffezzini illustra le richieste per valorizzare e sviluppare i territori, in vista delle prossime gare per l'utilizzo delle acque
"Alla risorsa acqua deve essere riconosciuto il giusto valore, che permetta investimenti sul territorio: questa è una forma concreta di autonomia". Così Tiziano Maffezzini, presidente di Uncem Lombardia, l’Unione di Comuni Comunità Enti Montani, interviene sul tema delle gare per le concessioni idroelettriche.
Uncem: concessioni idroelettriche, più risorse per la montagna
Da qui ai prossimi anni dovranno essere riassegnate le concessioni agli operatori per l'utilizzo delle acque per produrre energia idroelettrica. Ma chi trae profitto dalle concessioni deve garantire una percentuale di queste entrate ai territori. "La questione è molto semplice: chiediamo più risorse per i territori montani, un beneficio effettivo per chi ci vive e lavora. Comunque si proceda nell’assegnazione delle concessioni, ciò che a noi interessa è il risultato finale", specifica Maffezzini.
Continua il presidente di Uncem Lombardia:
"La prossima scadenza delle concessioni rappresenta una grande opportunità per noi. Già l’attuale sistema ci assegna importanti risorse, ma considerata la situazione del mercato dell’energia crediamo che le risorse per gli enti di montagna possano e debbano essere maggiori. È il momento di riconsiderare i canoni e i sovracanoni destinati ai luoghi dove si trova la risorsa acqua che viene utilizzata dalle aziende per produrre energia. Vivere e lavorare in montagna comporta costi superiori, quindi la compensazione economica che chiediamo è necessaria per garantire a chi vive in montagna le stesse opportunità di chi vive in città, per i cittadini e le imprese, e permettere agli enti pubblici di assicurare un’adeguata cura e manutenzione del territorio, di realizzare infrastrutture e di fornire servizi affinché le persone rimangano nei comuni montani".
Maffezzini: una prima forma concreta di autonomia finanziaria
La legge nazionale prevede già che la proprietà degli impianti sia in capo alle Regioni e questo consente alla Lombardia di indire gare con la consapevolezza che le risorse restino nella nostra regione, sapendo quali sono le necessità del territorio. Inoltre, l’accordo con gli operatori energetici contempla già una importante quota di energia gratuita che deve essere destinata al territorio di origine delle risorsa idrica, che i Comuni utilizzano per coprire i consumi energetici di scuole, edifici pubblici, case di riposo e che destinano alle famiglie per pagare le bollette. In questi anni caratterizzati dall'aumento dei costi energetici, i trasferimenti della Regione ai Comuni hanno rappresentato un aiuto fondamentale per i territori montani.
Spiega Maffezzini:
"È una prima forma concreta di autonomia finanziaria, indipendente e svincolata dalle occasionali risorse che lo Stato centrale eroga alle amministrazioni locali di montagna. Noi vogliamo che venga riconosciuto il giusto valore delle nostre risorse, le risorse della montagna, chiediamo di gestire in autonomia i proventi derivanti dall'acqua, in modo che gli amministratore locali, che ben conoscono i bisogni del loro territorio, li utilizzino nel miglior modo, con responsabilità, destinandoli alle opere, alle iniziative e ai servizi che incidono sulla qualità della vita dei residenti".