Il fatto

Dighe, la nuova legge è realtà

Sertori: "Avvieremo le gare per le concessioni scadute entro i prossimi due anni, per l'assegnazione entro dicembre 2023".

Dighe, la nuova legge è realtà
Pubblicato:

Da ieri, martedì 31 marzo 2020, la nuova legge regionale sulle dighe e la produzione di energia idroelettrica è realtà. Il Consiglio regionale l'ha approvata a maggioranza.

Dighe, ecco cosa prevede la nuova legge

L’approvazione, a maggioranza, è arrivata martedì nel corso di una seduta speciale del Consiglio regionale, con la partecipazione dei consiglieri rimodulata nell’ambito dell’emergenza coronavirus.
La norma stabilisce le modalità di assegnazione delle grandi concessioni idrolettriche e indica le procedure con le quali la Regione effettuerà l’assegnazione delle concessioni alla loro scadenza, definendo i valori dei canoni fissi e dei canoni variabili. Come spiegato dall’assessore Sertori e dal relatore Riccardo Pase (Lega), la norma regionale disciplina i requisiti per poter partecipare ai bandi di gara e i criteri di valutazione per la scelta del concessionario, che tengono conto di aspetti economici e progettuali. Nei criteri di valutazione, tra gli altri, sono individuati e inseriti gli interventi di efficientamento degli impianti, di compensazione paesaggistico e territoriale, capacità gestionali, compensazioni di carattere sociale, formativo e occupazionale dei territori interessati, con particolare attenzione per i giovani. La legge regionale prevede altresì una serie di obblighi nella gestione futura: tra questi l’utilizzo delle acque invasate per sostenere le portate dei corsi d’acqua, i livelli dei laghi ai fini ambientali e agricoli o per fronteggiare le eventuali situazioni di crisi idrica, e il riassetto territoriale e viabilistico. Molti dei criteri e degli obblighi sono riferiti ai bacini idrografici sui quali insistono le centrali. E’ previsto il trasferimento annuale alle province e alla città metropolitana, sul cui territorio insistono gli impianti, di almeno l’80% del canone introitato dai concessionari (il 100% per la Provincia di Sondrio in virtù della specificità montana): la legge statale indicava una quota pari al 60%, elevata in Lombardia all’80% a seguito di un emendamento condiviso da tutti i gruppi consiliari.

Il commento dell'assessore Sertori

"Dopo 20 anni di inadempienza dello Stato che non ha permesso di espletare le gare per il rinnovo delle concessioni scadute, con una legge illuminata su spinta di Regione Lombardia, nel 2018 lo Stato trasferisce la proprietà delle dighe alle Regioni e conferisce autonomia alle stesse per determinare, attraverso legge regionale, i criteri di gara - commenta ricostruendo i passaggi della nuova legge - Un anno dopo, la Lombarda approva la legge sulla cessione di energia gratuita e infine ora arriva l'approvazione della nuova legge lombarda sull'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche. Questa è la dimostrazione che autonomia significa efficienza". E prosegue: "Con lo stesso approccio affronteremo i prossimi passaggi con l'approvazione dei regolamenti e degli atti amministrativi necessari a dare attuazione alla legge e ad avviare le gare per le concessioni scadute entro i prossimi due anni, per l'assegnazione entro dicembre 2023".

SU CENTRO VALLE IN EDICOLA SABATO 4 APRILE UN AMPIO SERVIZIO

Seguici sui nostri canali