Il caso

Dopo le parole di Fontana e il caos le opposizioni insorgono

Dure le parole di Pizzul (Pd) ed ERba (Movimento 5 Stelle)

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Dopo il caos in aula seguito alle parole del governatore Attilio Fontana sulla vicenda della Zona rossa in Lombardia, le opposizioni sono insorte. Durissima la presa di posizione presa al termine della seduta del Consiglio regionale da parte del Pd e del Movimento 5 Stelle.

Il Pd contro Fontana

Il gruppo regionale del Partito Democratico ha abbandonato questo pomeriggio l’Aula insieme alle altre forze di opposizione dopo che alcuni consiglieri, tra cui il dem Pietro Bussolati, erano stati espulsi dal presidente Fermi. La protesta di PD, 5Stelle, Azione, +Europa e Civici era iniziata questa mattina durante la relazione del presidente Fontana, chiamato in Consiglio dalle minoranze dopo le imbarazzanti vicende legate alla rettifica dei dati e al conseguente passaggio della Lombardia in zona arancione. Dopo che Fontana ha negato ancora una volta qualsiasi errore da parte della Regione, i consiglieri dell’opposizione hanno iniziato una bagarre in Aula, chiedendo con forza alla Regione di fornire i dati disaggregati e di procedere alla revisione della legge quadro sulla sanità regionale, la cui sperimentazione è scaduta a fine anno.

Il commento di Pizzul (Pd)

“Quanto è successo oggi segna un punto di svolta, o Fontana dà piena trasparenza sui dati della pandemia e fa partire la riforma della sanità regionale o noi continueremo a protestare, soprattutto in commissione sanità, perché le priorità devono essere queste” dichiara il capogruppo Pd Fabio Pizzul, che poi spiega: “Avevamo chiesto al presidente Fontana di venire in Aula a dare risposte sul grande pasticcio dei dati che è costato ai lombardi una settimana in zona rossa. Così non è stato, Fontana è venuto a ribadire le menzogne che aveva già detto nei giorni scorsi e si è rifiutato di fornirci ciò che chiediamo da mesi, ovvero i dati disaggregati che ci dicano come stanno le cose in Lombardia e rendano trasparente la situazione. Invece delle risposte è arrivata l’espulsione di alcuni colleghi, è evidente che non c’erano le condizioni per continuare i lavori d’Aula".

Duro il Movimento 5 Stelle

Sei consiglieri regionali, di cui quattro del MoVimento 5 Stelle, espulsi dall'aula di Palazzo Pirelli perché chiedevano a gran voce la massima trasparenza sui numeri dei contagi in Lombardia. Questo il commento di Raffaele Erba, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, che ha abbandonato l'aula in segno di solidarietà ai colleghi espulsi. “Oggi alle minoranze non è stato consentito svolgere il proprio ruolo all'interno del Consiglio Regionale. Nel primo punto all'Ordine del Giorno avremmo dovuto ricevere chiarimenti esaustivi dal Presidente Fontana sull'errata istituzione della Zona Rossa. I punti cruciali delle nostre richieste erano fondamentalmente due: massima trasparenza sui dati dei singoli parametri e una copia dei numeri rilevati e poi trasmessi all'Istituto Superiore della Sanità”. E ha aggiunto: “Queste informazioni essenziali però non ci sono state fornite e a seguito delle nostre rimostranze, quattro colleghi del MoVimento 5 Stelle Lombardia più un consigliere del PD e uno di +Europa sono stati espulsi dall'aula di Palazzo Pirelli soltanto perché chiedevano legittimamente trasparenza”.

Erba: "Pagano le categorie più colpite dalla pandemia"

“Successivamente, tutti gli altri gruppi politici di minoranza hanno deciso di abbandonare i lavori perché ormai erano venute a mancare le condizioni per continuare la seduta - ha proseguito Erba - Purtroppo, di fronte a un clima così deteriorato, dove vengono negate le prerogative di base, quest'oggi è stato impossibile svolgere qualsiasi attività che permettesse la trattazione obiettiva delle proposte delle minoranze. Mi dispiace perché sono stato costretto a rinviare la presentazione della mozione sull'istituzione della Zona Gialla nelle province meno colpite al prossimo Consiglio Regionale. Ancora più spiacevole constatare che a causa delle continue reticenze di questa maggioranza di Regione Lombardia a pagare siano ancorale categorie più colpite dalla pandemia”.

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