L'annuncio

Elezioni regionali, Borromini: "Mi candido con Letizia Moratti"

Era stato segretario provinciale della Lega Nord, presidente della Comunità Montana di Morbegno e vicepresidente della Provincia.

Elezioni regionali, Borromini: "Mi candido con Letizia Moratti"
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"Ho scelto di correre con Letizia Moratti perché si è messa in gioco con una lista civica, perché è una manager di grandi doti e qualità ed infine perchè, grazie anche al pragmatismo che contraddistingue il suo modo di procedere per il bene della collettività, sono sicuro che saprà condurre in porto progetti ambiziosi”.

Christian Borromini, candidato consigliere alle elezioni regionali per il rinnovo del governo lombardo, motiva così la sua decisione di scendere in campo con la lista “Letizia Moratti Presidente”, facendosi parte attiva, sul territorio della provincia di Sondrio, degli obiettivi fissati nel programma: una proposta scaturita dall’ascolto capillare dei cittadini e delle singole realtà in ogni angolo del territorio ed in ogni settore.

Elezioni regionali, Borromini: "Mi candido con Letizia Moratti"

Prima di accettare, Borromini ha sentito amici, associazioni ed amministratori, persone che lo hanno sostenuto in passato, con le quali ha portato avanti un attento lavoro di analisi dei bisogni e delle emergenze.

Il sigillo è la voglia di ricominciare con il lavoro in prima linea - dopo la pausa dal 2019 al 2022 - mettendo a disposizione del territorio provinciale e della regione, le attitudini personali e le competenze maturate nel corso della lunga e intensa attività svolta negli anni con vari ruoli: vice presidente della Provincia di Sondrio, presidente della Comunità Montana Valtellina di Morbegno, Vice Presidente delle Comunità Montane Lombarde, vice sindaco del Comune di Buglio, consigliere nella stessa amministrazione dal 1999 ad oggi.

Quanto agli schieramenti, la visione di un mondo diviso a metà fra destra e sinistra è superata, ci vuole un contenitore nuovo sopra le parti.

"Il 98 % dei nostri Comuni - osserva Borromini - non ha simboli di partito bensì sindaci e consiglieri civici; da ex segretario provinciale della Lega Nord, non più tesserato da ormai ben quattro anni e da amministratore, sono convinto che la politica arrivi solo fino ad un certo punto, oltre il quale è indispensabile superare gli steccati. La nostra è la provincia della Lombardia che alle politiche dello scorso ottobre ha fatto registrare il minor numero di votanti - ricorda - e questo dato reclama impegno e determinazione; bisogna invertire quella tendenza fatta di disaffezione, di cittadini sempre meno coinvolti nelle questioni amministrative e politiche, di comitati che sorgono per dare risposte a una serie inaccettabile di vuoti”.

"Troppe promesse e pochi fatti"

In sintesi troppe promesse e pochi fatti, secondo Borromini, a cominciare dalla fin troppo discussa gestione della sanità nel contesto di Valtellina e Valchiavenna, per arrivare a tutto ciò che concerne i collegamenti viari e le scelte in materia infrastrutturale.

“Non ci si chieda poi il perché delle tante schede bianche contate nella tornata dello scorso autunno - sottolinea ancora il candidato consigliere regionale - soprattutto, guarda caso, proprio in alta valle dove ci prepariamo a sfide importanti, come le Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026, per le quali serve una strategia precisa”.

I principi fondanti della candidatura sono chiari: più che limitarsi a cercare soluzioni urgenti a problemi conclamati, serve agire con lungimiranza per prevenire, soprattutto di fronte a temi vitali per lo sviluppo socioeconomico e per la qualità della vita: sanità, lavoro, giovani, spopolamento e necessità della sempre più numerosa popolazione anziana. Ancora: turismo e agricoltura, trasporti, manutenzione e valorizzazione del territorio. Infine, ma non ultimi, i cavalli di battaglia: l’autonomia della Regione (non si può dimenticare il referendum del 2017) ed un maggior coinvolgimento degli uffici periferici nella gestione delle questioni essenziali, ad esempio i bandi per poter accedere a risorse e finanziamenti.

“Misure troppo spesso calate dall’alto senza una reale condivisione in chiave locale ed un preventivo ascolto del territorio - conclude Borromini - il che si traduce in termini pratici in grandi opportunità mancate per i nostri settori trainanti”.

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