Con un’interrogazione parlamentare presentata alla Camera, il Partito Democratico torna sul progetto dello svincolo della Sassella, infrastruttura inserita nel piano delle opere olimpiche per Milano–Cortina 2026. Il partito ribadisce la propria posizione favorevole alla realizzazione dell’opera, ritenuta “davvero necessaria alla viabilità della Valtellina”, ma critica con forza l’attuale progetto approvato dal Commissario straordinario, chiedendo una revisione del tracciato nel rispetto dei vincoli paesaggistici.
Interrogzione
L’interrogazione, firmata dall’onorevole Silvia Roggiani, segretaria regionale del Pd lombardo, e condivisa con il Pd della provincia di Sondrio, è indirizzata ai ministri della Cultura e delle Infrastrutture e Trasporti. Il documento chiede chiarimenti in merito alla decisione del Commissario straordinario di approvare il progetto definitivo nonostante il parere negativo espresso dalla Soprintendenza.
Il Pd domanda di verificare la conformità della procedura alle norme del Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 42/2004) e di chiarire i limiti dei poteri commissariali, al fine di garantire che non vengano compromesse le competenze delle autorità preposte alla tutela del paesaggio.
“Siamo per la realizzazione dello svincolo della Sassella, perché opera davvero necessaria alla viabilità della Valtellina. Ma non con questo progetto. È indispensabile ascoltare la Soprintendenza e rivedere il tracciato”, si legge nel comunicato diffuso dal Partito Democratico.
Roggiani ha sottolineato che l’opera, pur essendo strategica, non può essere realizzata forzando le regole o ignorando pareri tecnici vincolanti:
Opportunità e non precedente pericoloso
“Lo svincolo della Sassella è un’infrastruttura strategica per la viabilità della Valtellina, lo sappiamo bene – ha dichiarato la deputata – ma non si può pensare di realizzarlo forzando le regole e ignorando un parere tecnico vincolante in materia di paesaggio. Chiediamo al Governo di garantire il pieno rispetto delle competenze della Soprintendenza e di valutare, se necessario, un ricorso al giudice amministrativo. Le opere olimpiche devono essere un’opportunità, non un precedente pericoloso che scardina le tutele ambientali e paesaggistiche”.
Scarsa funzionalità del progetto attuale
Sulla stessa linea anche Michele Iannotti, segretario provinciale del Pd di Sondrio, che ha ricordato come il partito non abbia mai messo in discussione la necessità dell’intervento, ma solo la modalità con cui si sta portando avanti:
“Lo svincolo della Sassella è un’infrastruttura necessaria, punto. La questione non è il se, ma il come: non con questo progetto, osteggiato persino dalla Soprintendenza. C’è stato tutto il tempo per progettare e realizzare un intervento condiviso e davvero funzionale, e invece ci troviamo a pochi mesi dalle Olimpiadi con un’opera che comunque slitterà a dopo i Giochi”.
Iannotti ha inoltre criticato l’impatto paesaggistico e la scarsa funzionalità del progetto attuale, sottolineando la necessità di una visione complessiva del sistema viabilistico dell’area di Sondrio e Castione Andevenno.
“Oggi si corre per realizzare un intervento che arriverà comunque fuori tempo massimo – ha aggiunto – bypassando o interpretando a proprio modo pareri e vincoli fissati dalla legge. È una corsa che rischia di minare le regole di tutela che devono restare ferme per tutti”.
In conclusione, Roggiani e Iannotti ribadiscono la posizione del Pd:
“Siamo per la realizzazione dello svincolo della Sassella, ma non così. È indispensabile ascoltare la Soprintendenza e rivedere il tracciato per realizzare un intervento funzionale, integrato nel paesaggio e rispettoso dell’utilizzo delle risorse pubbliche”.