Malghe e boschi

La Lombardia istituisce il Tavolo regionale degli alpeggi

Accolti due emendamenti presentati dal consigliere Simona Pedrazzi.

La Lombardia istituisce il Tavolo regionale degli alpeggi
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E' stata approvata oggi, martedì 26 maggio 2020, dal Consiglio regionale lombardo la prima Legge di revisione normativa ordinamentale che contiene per gli ambiti istituzionale, economico e territoriale alcune modifiche, integrazioni o sostituzioni di disposizioni legislative. In particolare, per quanto riguarda il testo unico regionale sull’agricoltura, il Consiglio ha dato il via libera a due emendamenti presentati dal consigliere leghista Simona Pedrazzi. Il primo, prevede l’Istituzione di un Tavolo regionale degli alpeggi.

Nasce il Tavolo regionale degli alpeggi

"L’intento – spiega il consigliere della Lega - è quello di favorire l’interscambio di informazioni tra tutti i vari portatori di interesse che partecipano all’intera fase gestionale ed operativa dei sistemi malghivi. Il tavolo regionale degli alpeggi, si riunirà almeno una volta all’anno su convocazione dall’Assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi. Sarà poi la Giunta regionale a determinarne la composizione e le modalità di funzionamento prevedendo, inoltre, la possibilità ai Consiglieri regionali di parteciparvi”.

Novità anche per i boschi didattici

“Il secondo emendamento – prosegue Pedrazzi – è relativo ai boschi didattici, cioè quelle superfici attrezzate per illustrare le funzioni svolte dal bosco. L’emendamento approvato prevede che la Giunta regionale definisca le caratteristiche e i requisiti specifici dei boschi didattici valutandone volta per volta la finalità, incentivando la fruizione attraverso l’inserimento nei percorsi di formazione, promuovendo anche accordi con l’Ufficio Scolastico regionale e con i comuni interessati affinché le scuole possano svolgere attività educativa proprio nei boschi didattici, che tanto hanno da offrire e insegnare a tutti gli studenti. I ragazzi potranno quindi direttamente toccare con mano l’utilità e la sostenibilità delle attività selvicolturali e di tutte le altre attività finalizzate a preservare e valorizzare le risorse boschive, importante patrimonio a volte purtroppo tralasciato dai percorsi didattici tradizionali”.

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