Milano Pride 2018: Cgil Lombardia in prima linea critica neo Ministro
"Necessario completare la riforma con diritto di adozione".
Dopo il primo Pride di Bergamo poche settimane fa, arriva il 30 giugno il Milano Pride 2018. E la Cgil Lombardia in prima fila non risparmia una stoccata al neo Ministro della Famiglia, il veronese Lorenzo Fontana.
Milano Pride 2018 il 30 giugno
La CGIL Lombardia e la Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, da sempre in prima fila nelle battaglie contro le discriminazioni, per i diritti civili, l’uguaglianza e le libertà delle persone, aderiscono e partecipano alle iniziative del Milano Pride 2018.
“A due anni dalla approvazione della legge sulle unioni civili, che ha rappresentato un momento storico per il nostro Paese, siamo convinti che sia ora necessario completare la riforma, giungendo al riconoscimento per via legislativa del diritto di adozione”.
Adozione ma non solo
“Il vuoto legislativo italiano non riguarda solo le stepchild adoption. Manca ancora una legge che sia in grado di contrastare i tanti odiosi episodi di omotransfobia. Una legge in tal senso è stata approvata dalla Camera dei Deputati nel 2013 ed è poi rimasta ferma in Senato per i successivi anni. Non possiamo più attendere”.
Stoccata al Ministro
Riteniamo molto pericolose le prime dichiarazioni del neo ministro della Famiglia Lorenzo Fontana (tra l’altro finito al centro di una vicissitudine sul Web) e al contempo siamo orgogliosi che il Comune di Milano abbia deciso, per la prima volta, di registrare i figli di quattro famiglie arcobaleno.
Per tutte queste ragioni riteniamo più che mai necessario essere accanto e partecipare attivamente alle rivendicazioni, alle iniziative, ai percorsi e ai progetti che consentano di proseguire verso la strada della lotta alle discriminazioni e del riconoscimento dei diritti civili.