Da Bruxelles

Panza: “Sui dogmi green l’Europa fa retromarcia?”

Intervista all’eurodeputato del Gruppo Lega - Identità e Democrazia sul Regolamento Euro 7

Panza: “Sui dogmi green l’Europa fa retromarcia?”
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Nel giugno 2024 si svolgeranno le elezioni europee per rinnovare il Parlamento e la Commissione di Bruxelles. E in questi ultimi periodi non sono mancate polemiche e dibattiti sulle scelte fatte dall’Europa e le conseguenti ricadute sulle nostre vite, soprattutto in ambito di lotta all’inquinamento e contrasto al cambiamento climatico.

Ne abbiamo parlato con Alessandro Panza, europarlamentare del Gruppo Lega - Identità e Democrazia, che non ha mai risparmiato critiche all’attuale Commissione europea.

Panza: “Sui dogmi green l’Europa fa retromarcia?”

L’onorevole Panza ha affermato subito:

“In questi ultimi scampoli di legislatura possiamo dire, senza tema di smentite, che la maggioranza Ursula sia stata pressoché un fallimento e che, una volta venuto meno il collante del potere, ognuno sembra essersene andato per la propria strada, come è successo nell’ultima plenaria a Bruxelles, dove abbiamo visto la maggioranza Ppe e Pse andare in pezzi su una questione delicata come il ‘Regolamento Euro 7’. I Popolari, ma anche i Liberali, hanno infatti respinto le richieste delle Sinistre di applicare l’ennesimo provvedimento folle, punitivo e inutile, irrazionale e dannoso per il settore automobilistico e per tutto il comparto dell’automotive; questo è un segnale importante che dimostra come, se anche in Europa, il centrodestra rimane unito e converge sulle battaglie giuste può avere la maggioranza ed essere determinante”.

La lotta all’inquinamento di Bruxelles non porta reali benefici?

“In Europa serve cambiare completamente registro e in fretta. Bisogna scalzare dal potere la sinistra che è ideologicamente ambientalista e che, in nome di quello che sembra più un credo religioso che non un posizionamento politico, colpo su colpo, ha dato forma alla dottrina Timmermans, la quale punta in modo ostinato e stoico alla deindustrializzazione dell’Europa e alla decrescita economica in nome dell’unico dio ambiente, ignorando altre prospettive o considerazioni. Questo approccio, totalmente privo di buonsenso, non porterà i risultati attesi da Schlein e compagni, tanto meno dagli eco-vandali di Ultima Generazione, anzi, accentuerà le divisioni sociali tra coloro che possono permettersi uno stile di vita ‘green’, e quindi moralmente accettabile dal main stream, e chi non potrà esserlo e dovrà quindi vivere nell’infamia e nella vergogna, e perché no, anche nella povertà”.

Qual è secondo lei la soluzione giusta?

“La soluzione giusta è rimettere al centro dell’agenda politica europea il buonsenso: non possiamo fare alcuna transizione ecologica se questa non comprenda anche una transizione sociale e una transizione economica; non possiamo permetterci di affrontare nuove sfide che prevedano la dipendenza da questo o da quel Paese, da questa o da quella potenza che non sia l’Europa stessa, altrimenti saranno sempre sforzi vani ed effimeri che non ci daranno mai la sicurezza di poter tornare ad essere una forza centrale nel mondo. Quindi nessuna dipendenza dalla Russia per il gas ma potenziamento del nucleare, nessuna dipendenza dalla Cina di materiali critici, ma un percorso di avvicinamento coerente con quelle che sono le nostre esigenze”.

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