Per le elezioni si fa avanti "Vill’Allegra"
Una squadra decisamente "alternativa".
"Una squadra che non nasce per perdere, ma per straperdere, perchè non chiediamo il consenso di nessuno in questo paese".
L’approccio del nuovo gruppo Vill’Allegra verso le prossime elezioni amministrative di Villa di Tirano non è certo dei più usuali. Nel foglio di presentazione che ci hanno inviato, frutto di diversi incontri negli ultimi due mesi e in cui ancora non si fa alcun nome dei candidati, le idee sembrano comunque abbastanza chiare e soprattutto si nota uno stile decisamente anticonvenzionale.
"In un paese - continua il testo - che da 50 anni è governato dallo stesso gruppo, e probabilmente lo sarà per i prossimi 50, noi siamo contrari ad ogni schema, non ci illudiamo minimamente di poter insidiare i naturali vincitori delle prossime elezioni, sempre quelli, ma vogliamo soltanto testimoniare la presenza di un pensiero alternativo".
I problemi
Poi il gruppo entra nel merito dei problemi del paese.
"Villa è un paese morto. La devastazione della tangenziale rappresenterà l’ultimo chiodo sul crocifisso di una realtà che era splendida, ma che è stata assassinata da anni di consociativismo e piaceri agli amici e agli amici degli amici. Pensiamo al capannonificio che ha distrutto ogni nostro prato e che continua, pensiamo al fallimento della Cantina cooperativa, al disastro in cui versa quella dei frutticoltori.
Ma non ci fermiamo qui e attacchiamo anche i fondi caduti a pioggia su percorsi come la famosa strada di Lughina, da sempre ago della bilancia delle elezioni villasche, neanche fosse la via che conduce al Santo Sepolcro, mentre altri percorsi montani sono stati sempre abbandonati, come i nostri boschi o i nostri poveri corsi d’acqua. Pensiamo al proliferare di un bracconaggio che ha terribilmente impoverito di fauna selvatica la nostra montagna o a Pian Gembro, svenduto al turismo di Aprica".
Filiera
Ma non solo.
"E’ ora di finirla con lo strapotere di una filiera agricolo-edilizia che, gettate le basi prima con il contrabbando, poi ha proliferato ulteriormente grazie a finanziamenti e appalti pilotati causando danni irreversibili all’ambiente e alle persone. E questa è una vergogna".
E poi il sociale...
"Qualcuno si è reso conto del dilagante fenomeno della droga fra i nostri giovani, molti allo sbando e senza obiettivi, o vogliamo chiudere gli occhi di fronte a questa agghiacciante realtà?".
Ebbene...
"Noi ci ispiriamo a un grande scrittore villasco, Grytzko Mascioni, e ci basiamo su anni di letture, di conoscenza del territorio, di studio. Non abbiamo alcuna bandiera di partito, siamo contro tutto e tutti, in una realtà che non ha più punti di riferimento che non siano l’interesse. Ma non come le minoranze che fino ad ora si sono succedute, bene o male tutte consociate al moloch della Stella Alpina. Noi vogliamo dire che Villa potrebbe essere anche altro, abbiamo un sogno, per citare il grande Martin Luther King. Altro come attenzione alla bellezza nel senso più ampio di questo termine, arte, agricoltura biologica, letteratura, ambiente, musica, cura delle contrade vecchie e dell’ambiente alpino. Tutti settori che in questi anni sono stati letteralmente stuprati. E non ci si difenda dietro quattro concerti fatti per dare un senso al nuovo orrendo e inutile polifunzionale. Non è così che si crea un percorso culturale strutturato".
Sapendo di non avere nessun sostenitore, Vill’Allegra quindi non punta a vincere.
"Come accennato puntiamo a straperdere, ci basta far sapere che a Villa esiste un pensiero alternativo, degli esseri pensanti che vedono quanto il paese sia decaduto e abbia assassinato la sua naturale straordinarietà".