Consiglio Regionale

Peste suina e Area C i temi al centro del dibattito in Consiglio

Discussioni accese su mobilità, sanità e crisi aziendali. Tra i temi caldi, l'ampliamento dell'Area C a Milano e l'emergenza peste suina nelle province lombarde

Peste suina e Area C i temi al centro del dibattito in Consiglio
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Un acceso confronto ha animato la seduta del Consiglio Regionale di martedì 10 settembre, maggioranza e opposizione si sono scontrate su questioni che toccano da vicino la vita quotidiana dei cittadini e le prospettive economiche del territorio. Dall’Area C di Milano, che il Comune di Milano punta ad estendere anche ai week-end, all’emergenza della peste suina che minaccia l'intero comparto dell'allevamento lombardo. Passando per la digitalizzazione degli archivi sanitari e la crisi aziendale dello stabilimento Beko Whirlpool: ogni argomento ha acceso il dibattito in aula, evidenziando le differenze tra le forze politiche.

Area C di Milano: no di Regione al pagamento in week-end e giorni festivi

La mozione che ha maggiormente polarizzato il dibattito riguarda l'Area C di Milano, il sistema di accesso a pagamento al centro città. La proposta, presentata dal consigliere Alessandro Corbetta (Lega) e approvata a maggioranza, chiede alla Regione di intervenire presso il Comune di Milano per evitare l'introduzione del pagamento nei week-end e nei giorni festivi. Corbetta ha sottolineato come tale provvedimento graverebbe non solo sulle famiglie che desiderano trascorrere il tempo libero nel capoluogo lombardo, ma anche sull'economia cittadina, in particolare sui settori del commercio e del turismo.

"La decisione di ampliare il pagamento all’Area C nei giorni festivi – ha dichiarato il capogruppo Corbetta – si tradurrebbe in un ulteriore balzello che andrebbe a colpire famiglie e lavoratori, con ripercussioni negative sull'economia locale".

La mozione ha trovato il sostegno di numerosi consiglieri di maggioranza, tra cui Marco Bestetti (FdI), Luca Marrelli (Lombardia Ideale) e Giulio Gallera (FI), che hanno definito l'Area C una misura principalmente volta a "fare cassa", piuttosto che a ridurre l'inquinamento.

L'opposizione, rappresentata dai consiglieri Alfredo Simone Negri (PD) e Onorio Rosati (Alleanza Verdi e Sinistra), ha però criticato l’iniziativa. Secondo i dati forniti dai consiglieri, l’Area C ha contribuito a ridurre il traffico automobilistico e a incentivare l’uso dei mezzi pubblici. Hanno inoltre accusato la maggioranza di utilizzare questa mozione come strumento di propaganda elettorale in vista delle future elezioni comunali di Milano.

Peste suina: mozione respinta, ma interventi in corso

Un altro tema cruciale della seduta è stata la diffusione della peste suina africana (PSA), un’epidemia che ha colpito duramente alcune aree della Lombardia, in particolare le province di Pavia, Lodi e Cremona. La mozione, presentata da Matteo Piloni (PD), chiedeva un pacchetto di misure straordinarie per sostenere le aziende colpite e prevenire ulteriori focolai. Le proposte includevano lo stanziamento di fondi per le imprese danneggiate, l’accesso al credito agevolato, un incremento delle misure di prevenzione e l'aumento del numero di veterinari per fronteggiare l'emergenza.

Nonostante l’importanza del tema, la mozione è stata respinta a maggioranza. Il consigliere Claudio Mangiarotti (FdI) ha sottolineato che molte delle azioni richieste sono già state messe in atto da Stato e Regione, in collaborazione con il Commissario straordinario. L'assessore all'Agricoltura, Alessandro Beduschi, ha poi ricordato che la PSA è ormai diffusa in 14 Paesi europei e che in Lombardia si sta intensificando il contenimento dei cinghiali, vettori principali della malattia. Solo nel 2023, sono stati abbattuti oltre 16.000 capi. "Molte delle misure richieste sono già operative", ha affermato Beduschi, definendo "pleonastiche" alcune delle proposte avanzate nella mozione.

Digitalizzazione degli archivi sanitari: via libera all’unanimità

Su un fronte completamente diverso, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una mozione che mira a digitalizzare gli archivi sanitari della Regione Lombardia. La proposta, sostenuta dalla consigliera Chiara Valcepina (FdI), punta a modernizzare il sistema di gestione delle cartelle cliniche, migliorando l'efficienza, la sicurezza dei dati e riducendo i costi.

"La digitalizzazione degli archivi sanitari è una necessità – ha dichiarato Valcepina – sia per ottimizzare i costi sia per garantire un servizio più efficiente e sicuro ai cittadini".

La mozione prevede l’avvio di uno studio di fattibilità per valutare le implicazioni normative ed economiche della digitalizzazione, oltre a identificare le soluzioni tecniche più adeguate.

Crisi aziendale Beko Whirlpool: richiesto un tavolo di confronto

Un’altra questione che ha suscitato grande preoccupazione riguarda la crisi produttiva dello stabilimento Beko Whirlpool di Cassinetta di Biandronno (Varese). Secondo quanto emerso in Consiglio, l’azienda sta attraversando una fase critica: rispetto all'obiettivo annuale di 800.000 frigoriferi prodotti, il trend attuale del 2024 prevede che si raggiunga appena la metà di tale cifra.

La mozione, presentata dal consigliere Luca Ferrazzi (Gruppo Misto) e approvata all'unanimità, chiede alla Regione di intervenire urgentemente per aprire un tavolo di confronto con l'azienda e salvaguardare l'occupazione. Nel dibattito, Samuele Astuti (PD) ha espresso preoccupazione per il futuro dei lavoratori, denunciando la scarsa attenzione dell'azienda verso i sindacati, mentre Emanuele Monti (Lega) ha proposto un emendamento per convocare le parti coinvolte in audizione presso la Commissione Attività Produttive.

L’assessore alla Formazione, Simona Tironi, ha confermato l'impegno della Regione, ricordando che lo scorso giugno si era già tenuto un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, durante il quale l’azienda aveva promesso di presentare un piano industriale entro l’autunno.

"Siamo pronti ad attivare tutti gli strumenti necessari per supportare i lavoratori", ha aggiunto Tironi, confermando il parere favorevole della Giunta alla mozione.

Lotta al caporalato: approvato monitoraggio e protocolli d’intesa

Infine, il Consiglio regionale ha discusso e approvato una mozione proposta dal consigliere Luigi Ponti (PD) per rafforzare la lotta contro il caporalato, un fenomeno che, secondo Ponti, è più diffuso in Lombardia di quanto si pensi, non solo in agricoltura ma anche nei settori dell’edilizia e dei servizi. La mozione impegna la Giunta a promuovere protocolli d’intesa con le istituzioni locali per raccogliere dati ufficiali sulla diffusione del fenomeno, con un monitoraggio da completare ogni anno entro il 31 dicembre, a partire dal 2024.

Nel dibattito, alcuni esponenti della maggioranza, come Giovanni Malanchini (Lega), hanno ridimensionato l’allarme, sostenendo che il caporalato non è così endemico in Lombardia come viene descritto, almeno nel settore agricolo. L’Assessore Simona Tironi ha ricordato che Regione Lombardia ha già avviato il Progetto Inlav (Integrazione lavoro), finanziato con 4 milioni di euro per sostenere le vittime di sfruttamento lavorativo, e ha confermato il parere favorevole della Giunta, con l’eccezione delle proposte relative al settore agricolo, in cui sono già attive misure di contrasto al caporalato.

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