Piano di tutela delle acque, Sertori: "Ci prendiamo cura del nostro oro blu"
La Giunta regionale ha approvato la relazione sul piano di attuazione
Approvata dalla Giunta la relazione sullo stato di attuazione del Piano di tutela delle acque (PTA) e sul grado di raggiungimento degli obiettivi previsti dall'atto di indirizzo presentata dall'assessore Massimo Sertori (Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica).
La relazione è stata sottoposta al vaglio della Giunta da Sertori di concerto con gli assessori Giorgio Maione (Ambiente e Clima), Alessandro Beduschi (Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste) e Gianluca Comazzi (Territorio e Sistemi verdi).
Piano di tutela delle acque, Sertori: "Ci prendiamo cura del nostro oro blu"
"Quest'atto che trasmetteremo al Consiglio regionale - afferma l'assessore Sertori - è la prima relazione predisposta ai sensi della 'clausola valutativa' della legge regionale 26 del 2003 e si inserisce in una fase di aggiornamento del PTA. Per questo abbiamo voluto fotografare la situazione dell'acqua in Lombardia a partire dall'anno di attuazione del Piano, ovvero il 2017".
"Abbiamo definito una relazione - rimarca l'assessore Sertori - che, in 46 pagine, analizza la storia, i provvedimenti già presi e attuati e quelli in itinere, oltre a quelli di prossima attuazione, dell'acqua in Lombardia. Nella relazione affrontiamo davvero ogni aspetto del bene acqua, del nostro 'oro blu' che vediamo nei nostri laghi e fiumi, ma che non può trascurare le riserve costituite dai ghiacciai e dagli invasi montani, utili sia ai fini alimentari diretti che a quelli irrigui".
"La Lombardia deve essere locomotiva d'Italia anche nella tutela e difesa dell'acqua"
Per questo, nella relazione si affrontano i temi delle acque reflue e meteoriche e le necessità dell'agricoltura e della zootecnia in particolare. Senza dimenticarsi di parlare delle politiche di gestione dei siti contaminati e delle azioni di tutela e recupero dei corpi idrici.
Un capitolo importante e articolato è quello sulla pianificazione del rischio idrogeologico che si accosta alle integrazioni con le politiche energetiche.
Attenzione speciale è riservata ai temi dell'inquinamento, nelle diverse forme legate direttamente e indirettamente all'acqua anche per il suo uso sia di consumo umano che di balneazione.
Non mancano i riferimenti ai cambiamenti climatici e alle programmazioni territoriali.
"Il confronto tra gli ultimi sei anni e l'analogo periodo precedente - conclude Sertori - mostra una sostanziale stabilità e questo ci spinge a proseguire, in maniera più incisiva, nelle politiche attuate che, anche all'aumentare delle sostanze analizzate o cercate nelle nostre acque, non hanno visto peggiorare le valutazioni. Ma possiamo e dobbiamo fare di più. La Lombardia deve essere locomotiva d'Italia anche nella tutela e difesa dell'acqua".