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Più soldi in busta paga grazie a un nuovo accordo tra Italia e Svizzera

Lavoro e competitività nelle terre di confine al centro del convegno al quale ha partecipato il Ministro Giancarlo Giorgetti e l'Assessore regionale Massimo sertori.

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Più soldi in busta paga ai nuovi lavoratori senza aggravi per le imprese. Un obiettivo che può essere raggiunto in tempi brevi grazie all'accordo tra Italia e Svizzera sulla nuova fiscalità dei frontalieri che entrerà in vigore l'1 gennaio 2024.

L'annuncio è arrivato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che ne ha parlato nel corso del convegno di oggi, lunedì 23 gennaio 2023, a Morbegno insieme all'assessore regionale Massimo Sertori.

Il modello prospettato riguarda le zone di confine, quindi la nostra Valle, che pagano la concorrenza dei salari elvetici, decisamente più alti di quelli che possono permettersi di pagare le imprese italiane.

 

Ai lavoratori un salario più alto

Grazie al fatto che i fondi derivanti dalla nuova fiscalità verranno lasciati ai territori, si potrà operare un taglio al cosiddetto cuneo fiscale. Ciò consentirà di garantire ai lavoratori un salario più alto. La stima è di circa 2400 euro all'anno, quindi 200 euro al mese. Lavoratori che potranno così essere trattenuti in Valle, grazie a un incentivo economico che riduce la forbice tra i quanto potranno percepire qui e quanto viene pagato in Svizzera.

Un'iniziativa che piace alle associazioni di categoria, quelle che hanno organizzato il momento di confronto di oggi all'Auditorium di Morbegno.

E che grazie a questo provvedimento potranno da un lato garantire salari più alti ai loro lavoratori e, dall'altro, trovare quella manodopera che scarseggia soprattutto in settori strategici per la nostra Valle come, ad esempio, la sanità e il turismo.

Il futuro

Giorgetti ha dunque sottolineato:

Dobbiamo difendere dalla desertificazione le nostre realtà produttive, per questo motivo anche in relazione all’entrata in vigore del nuovo trattato della tassazione dei frontalieri, il prossimo anno, credo che sia opportuno ragionare e immaginare una sorta di premio di confine da attribuire a quelle aziende e quei lavoratori che nell’arco dei 20 km dal confine intendono mantenere la produzione e quindi la creazione di ricchezza in Italia.

Altrimenti il rischio è quello di una concorrenza che è assolutamente insostenibile con conseguente desertificazione produttiva.

L’altro pilastro di questo territorio è la difesa dell’autonomia dell’idroelettrico.

Su questi due pilastri bisogna costruire il futuro del territorio di Sondrio.

Le maggiori criticità

Il Ministro ha sottolineato quale importante sfida aspetta il nostro territorio:

Bisogna immaginare il futuro con queste forme di intervento a sostegno degli investimenti e la promozione dell’imprenditorialità.

Dobbiamo trovare ancora tanti giovani che vogliono mettersi in gioco e fare attività e fare impresa qui. Questa è la sfida che secondo me tutto il sistema, amministrazioni pubbliche, imprese e politica in senso lato deve in qualche modo raccogliere.

Olimpiadi 2026

E si avvicinano anche le Olimpiadi del 2026:

Ogni volta che mi fate questa domanda è passato un mese, un anno, due anni… purtroppo il tempo scorre e dobbiamo correre sempre più velocemente sia per riuscire a fare tutte le opere che abbiamo programmato, sia per essere all’altezza dell’occasione che non è soltanto quello dell’evento in se stesso ma soprattutto della legacy, cioè di quello che rimarrà di produttivo, di clima e di fervore che speriamo nasca dall’evento dell’Olimpiadi.

Giorgetti ha quindi concluso:

Un evento sportivo che potremmo paragonare nelle ambizioni a quello che ha lasciato l’Expo a Milano, cioè un’eredità positiva e di promozione e di attività di ricchezza.

Ma per fare questo dobbiamo creare le condizioni affinché quelli che volessero raccogliere la sfida, la ricettività dell’imprenditorialità diffusa, lo possano fare in condizioni di concorrenzialità con la Svizzera, che è benedetta perché è un’occasione di reddito per tanti valchiavennaschi e valtellini però è anche, diciamo così, fonte di qualche preoccupazione per chi fa impresa qui.

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