polemica sui manifesti

Pro Vita & Famiglia risponde alla CGIL: "Vuole tapparci la bocca su libertà educativa, ma nostra è battaglia di civiltà"

La Onlus accusa il sindacato di avere un'anima "anti democratica".

Pro Vita & Famiglia risponde alla CGIL: "Vuole tapparci la bocca su libertà educativa, ma nostra è battaglia di civiltà"
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Luca Arzeni, referente del Circolo Territoriale della Lombardia di Pro Vita & Famiglia onlus, ha emesso un comunicato stampa per rispondere alle accuse mosse dalla CGIL riguardo agli affissi dell'associazione a Sondrio.

La risposta di Pro Vita & Famiglia Onlus

Nel comunicato, Arzeni afferma che la CGIL sta cercando di censurare e impedire loro di esprimere la propria opinione solo perché si oppongono alla cultura dominante e mainstream, affermando la "verità biologica". In particolare, ha citato i manifesti con il messaggio "Stop gender nelle scuole. Basta confondere l’identità sessuale dei bambini" e altre affissioni che sostengono che "una mamma è una mamma, un papà è un papà, un bambino è un bambino, una bambina è una bambina, la biologia è biologia".

Arzeni sostiene che non c'è nulla di discriminatorio o offensivo in tali dichiarazioni e che la loro lotta è una "battaglia di civiltà" per difendere la libertà educativa dei genitori e proteggere i bambini dai presunti pericoli del gender nelle scuole e accusa la CGIL di avere un'anima "anti democratica".

Il comunicato

Riportiamo di seguito il comunicato intero:

"La CGIL vuole censurarci e tapparci la bocca solo perché affermiamo la verità biologica e la pensiamo diversamente dalla cultura dominante e mainstream.

Ecco perché ha chiesto vergognosamente la rimozione dei nostri manifesti a Sondrio, in particolare quelli con il messaggio “Stop gender nelle scuole.

Basta confondere l’identità sessuale dei bambini” e altre affissioni che affermano che “una mamma è una mamma, un papà è un papà, un bambino è un bambino, una bambina è una bambina, la biologia è biologia”. Cosa c’è di discriminatorio o offensivo in tutto questo? Assolutamente nulla! Anzi è una battaglia di civiltà per difendere la libertà educativa dei genitori e tutelare i nostri figli e nipoti dai pericoli del gender nelle scuole.

Ma evidentemente la CGIL ha un’anima anti democratica. Ringraziamo i rappresentanti politici locali di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Popolari Retici, Sondrio Viva e Sondrio Liberale per aver difeso le nostre affissioni e denunciato che la presa di posizione della CGIL “aggredisce la diversità”.

Ci aspettiamo che il Comune di Sondrio - guidato dal sindaco Marco Scaramellini, politicamente indipendente ma appoggiato dalle forze di centrodestra - rifiuti la richiesta di rimozione dei nostri manifesti e intanto non ci fermeremo nonostante queste critiche e minacce, tant’è che già da oggi in altre città d’Italia e in particolare a Milano hanno iniziato a circolare dei camion-vela con altre affissioni in difesa della libertà educativa e contro il gender e la pericolosa e illegale carriera alias nelle scuole".

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