Provincia, una nuova legge per tornare all’elezione diretta (e tanto altro)
Si punta a modificare la riforma Delrio: via le Cm sostituite dalle Unioni di Valle, ma resta l’Assemblea dei sindaci.
Elezione diretta del presidente e del Consiglio, sostituzione delle Comunità montane con le Unioni di Valle, più risorse economiche e competenze stabilite, riordino e semplificazione di tutti gli ambiti per garantire servizi più efficaci a vantaggio dei cittadini ma con il mantenimento dell’Assemblea dei sindaci come momento di confronto e di rapporto istituzione.
Sono queste, in estrema sintesi, le peculiarità della proposta di legge presentata dal Pd (primo firmatario l’onorevole bellunese Roger De Menech) per «fare il tagliando» alla Legge Delrio, in particolare per quel che riguarda le tre province interamente montane: Sondrio, Belluno e Verbano Cuso Ossola.
Oggi la presentazione della proposta di legge del Pd
Questa mattina, giovedì 29 luglio 2021, in videoconferenza, la proposta è stata presentata e commentata dal parlamentare, dal capogruppo Dem in Regione Fabio Pizzul e dal segretario provinciale Michele Iannotti. Ed è stato proprio quest’ultimo a rimarcare quanto sia fondamentale per Valtellina e Valchiavenna:
«La Legge Delrio ha riconosciuto la specificità montana alla nostra provincia, ma la legge regionale che doveva attuarla, di fatto, non è mai stata applicata. Ma fin da subito - e ricordo che come consigliere provinciali raccolsi personalmente le firme insieme allora presidente e oggi assessore regionale alla Montagna Massimo Sertori - il Pd provinciale auspicava l’elezione diretta. Un tema trasversale e unanime che questa proposta rimette al centro insieme ad altre questioni fondamentali».
Non solo elezione diretta per la Provincia di Sondrio
Questioni che De Menech ha spiegato in dettaglio partendo da quanto di buono c’è nella Legge Delrio: appunto la specificità montana e l’Assemblea dei sindaci che «ha creato un nuovo rapporto di collaborazione istituzionale». De Menech ha anche guardato a ciò che non ha funzionato: in primis la questione delle risorse economiche e in aggiunta «un difficile rapporto con le Regioni che si è sviluppato in alcuni territori». Da queste basi la proposta di aggiornare la Delrio con alcuni punti centrali: l’elezione diretta del presidente e dei consiglieri, la reintroduzione delle Giunta con un massimo di 6 componenti, il mantenimento dell’Assemblea di sindaci con funzione di controllo e dialogo istituzionale. E ancora la definizione (per legge) di tutte le competenze provinciali che «sono quelle tipiche della montagna come, ad esempio, caccia e pesca, turismo, tutela del territorio; ovviamente anche con la stabilizzazione delle risorse necessarie alla gestione».
La novità delle Unioni di Valle al posto delle Comunità montane
E poi la novità delle Unioni di Valle che, nella proposta di legge, andrebbero a sostituire quelle che oggi sono le Comunità montane. Con alcune peculiarità sostanziali.
«Si tratta di realtà che devono nascere non in base al numero degli abitanti o alle dimensioni del territorio, quanto piuttosto per uniformare e migliorare i servizi ai cittadini - prosegue il parlamentare bellunese - Al momento abbiamo ipotizzato un numero massimo di quattro per ogni provincia, ma sarà il territorio stesso a definirne il numero sulla base proprio dei servizi che, in ogni specifica vallata, sono necessari: scuole, trasporti, ambiente, turismo, sanità per fare qualche esempio. E per garantire la rappresentanza all’interno del Consiglio provinciale di ogni realtà, anche piccola, abbiamo previsto nella proposta la creazione di un listino bloccato legato al candidato presidente nel quale sia presente un rappresentante per ciascuna Unione di Valle».
L’altro punto qualificante della proposta è il recupero dell’ente Provincia come elemento di sintesi territoriale, non soltanto per il rapporto con i sindaci e i cittadini («Perché la montagna sopravvive solo se c’è unità», ha aggiunto De Menech) ma anche per i servizi, diventatone dunque il referente ad esempio per la sanità, ma anche per tutte le altre materie oggi in carico agli Ambiti Territoriali Ottimali.
Da Fabio Pizzul le critiche a Regione Lombardia
«E’ una proposta di legge a cui guardiamo con grande interesse - ha commentato Pizzul ricordando che tra i firmatari c’è anche il deputato lombardo Gian Mario Fragomeli - Potrebbe essere l'occasione per fare chiarezza sull’atteggiamento ondivago e ricco di promesse, troppe non mantenute, della Regione verso la provincia di Sondrio. Ed essere anche l’apripista per una maggiore attenzione per tutta la montagna di Lombardia a partire da un nuovo rapporto con i cittadini. Nella nostra regione, con la Provincia di Sondrio autonoma, ma solo sulla carta, ci si è dimenticati di tutto il resto. Considerazione e risorse sono necessarie pure per altri territori. Anche sulla questione idroelettrica. Il problema nella declinazione lombarda della specificità montana è l'accentramento regionale. L'autonomia deve declinarsi come rapporto diretto tra cittadini e Provincia. E quindi, se è così, diventa un antidoto interessante dalla dipendenza totale della Provincia di Sondrio dalla Regione».