Referendum, Borromini: "Un segnale forte e chiaro"

Il presidente della Cm di Morbegno: "Da oggi saremo noi a decidere"

Referendum, Borromini: "Un segnale forte e chiaro"
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"Un segnale forte e chiaro che così non va". In questo modo il presidente della Comunità montana di Morbegno ha commentato l'esito del referendum.

"Un segnale forte e chiaro diretto a Roma"

"Il segnale che parte da Milano e da Venezia,per arrivare a Roma è che così non va - commenta Christian Borromini - Lo Stato non può più continuare a utilizzare le Regioni virtuose del nord per ripianare i debiti di chi non sa gestire le proprie risorse o le spreca. In Lombardia abbiamo dimostrato di saper organizzare i servizi in modo efficiente per i cittadini. Da buoni padri di famiglia utilizziamo i nostri soldi nel modo migliore. Vogliamo poterlo fare in tutti settori. Il governatore Maroni andrà a Roma portando con sé il Sì al cambiamento espresso da tre milioni di elettori. Un numero enorme, persone che chiedono di essere ascoltate".

"I valtellinesi hanno compreso l'importanza del voto"

Il presidente della Cm aggiunge: "Come Comunità Montana di Morbegno ci siamo sentiti in dovere innanzitutto di informare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza del referendum. L gente ci ha ascoltato e ha votato Sì condividendo l’obiettivo di avere una Lombardia ancora più efficiente e più ricca. Nonostante le critiche strumentali di parte della sinistra, che si è vista isolata in una battaglia che era ed è di tutti, indipendentemente dalle posizioni politiche, i convalligiani hanno compreso l’importanza del voto. Non c’è destra e non c’è sinistra quando si parla di risorse economiche e di sviluppo, di progetti e di servizi. Il risultato di ieri lo ha confermato. Andiamo tutti nella stessa direzione".

"Da oggi saremo noi a decidere"

Borrmonini conclude: "In Valtellina e in Valchiavenna abbiamo votato pensando al nostro presente e sognando un futuro migliore che dopo questo referendum  è a portata di mano. Lo Stato dovrà concederci ciò che chiediamo e finalmente potremo gestire i nostri soldi - 27 miliardi di euro - e utilizzarli per noi. Per i nostri giovani alla ricerca di un lavoro, per i nostri anziani che non riescono a vivere con le misere pensioni, per le nostre imprese che attendono infrastrutture per superare l’isolamento, per il nostro turismo. Basta con le decisioni imposte da Roma. Saremo noi a decidere. Oggi inizia una nuova epoca e la vivremo da protagonisti".

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