Ringraziamenti con polemica, Sondrio Civica alla Cgil: "occupatevi di problemi veri"

«Vorrei rivolgere un ringraziamento particolare ai dipendenti che in questi mesi hanno continuato a lavorare in presenza, permettendo lo svolgimento delle pratiche ordinarie, delle urgenze e gli interventi di manutenzione: hanno supportato il nostro impegno di assessori per garantire i servizi essenziali e promuovere le azioni. Una condivisione, del lavoro quotidiano e degli obiettivi, che ha permesso di approfondire la conoscenza tra amministratori e dipendenti e di costruire rapporti meno istituzionali». Queste le parole dell'Assessore con delega alle Pari Opportunità di Sondrio, Barbara Dell'Erba, che avevano scatenato una critica da parte della Cgil. La sindacalista Michela Turcatti infatti ha rimproverato al membro della Giunta il fatto di aver dimenticato di dire grazie a chi ha continuato a lavorare “da remoto” seguendo i consigli del Governo al fine di contenere il contagio.

Rischio

In risposta alla polemica ha pubblicato un post su Facebook Luca Zambon, consigliere comunale di minoranza e membro di Sondrio Civica, che ha preso le parti dell'Assessore definendo l'intervento della Cgil "inutili polemiche politiche" accusandoli di non occuparsi davvero e seriamente dei problemi dei lavoratori. “In questo paese bisognerebbe iniziare a pesare le parole, ringraziare i lavoratori “in presenza” non significa in nessun modo discriminare o infangare il lavoro di chi ha continuato a svolgere il proprio compito da casa. Significa semplicemente ringraziare chi, per un motivo o per l’altro, ha dovuto correre un rischio in più, recandosi tutte le mattine sul posto di lavoro per svolgere le proprie mansioni - si legge. - Per chi non se ne fosse accorto, è in corso una pandemia, siamo in un paese che ha reagito e cercato tutti i modi per arginarla e, onestamente, da lavoratore agile che ha trovato uno spazio in casa da dedicare al lavoro, che ha dovuto affrontare modeste spese aggiuntive, ringrazio tutte le aziende che hanno avuto la possibilità di organizzarsi e permettere questa forma di lavoro invece di seguire la strada più semplice della cassa integrazione. E, ancora di più, ringrazio chi, tutte le mattine, ha corso l’enorme rischio di recarsi sul posto di lavoro per adempiere alle proprie attività che non era possibile svolgere, comodamente, sul divano di casa".

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