Salva la carta sconto benzina

Interessati un terzo dei residenti di Valtellina e Valchiavenna.

Salva la carta sconto benzina
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La carta sconto benzina è salva. Approvato dalla Commissione Bilancio di Palazzo Madama l'emendamento presentato dal senatore Pd Mauro Del Barba.

Carta sconto benzina: i soldi ci sono

"Con l’approvazione del mio emendamento sulla Carta Sconto Carburante, la Commissione Bilancio del Senato ha ripristinato il fondo nazionale di cinque milioni di euro, confermando così lo stanziamento dello scorso anno". Lo ha detto il senatore valtellinese Del Barba. La carta permette ai cittadini residenti nei comuni distanti meno di 10 e 20 chilometri dal confine con la Svizzera di effettuare un rifornimento scontato presso i distributori di carburante presenti in quei comuni. In Valtellina e Valchiavenna sono coinvolti 29 Comuni. Rappresentano più di un terzo degli abitanti della provincia di Sondrio e vedono la presenza di diciotto distributori, un quarto del totale provinciale.

Il commento di Del Barba

L'esponente del Pd commenta: "Come anticipato non c’è nessuno scippo. C'è invece la conferma di una costante attenzione del Governo ai territori di confine. Un'attenzione che purtroppo non sempre è riconosciuta quando si manifesta e che al contrario è spesso enfatizzata quando si teme possa venire a mancare. Il meccanismo della Carta carburante nacque negli anni Novanta quando le esigenze sociali ed economiche erano molto diverse. Così come diverso era il valore di scambio tra la valuta italiana e quella svizzera. Ho visto che in tanti in questi anni hanno espresso dubbi e opinioni contrastanti sull’attualità di questo strumento e sulla platea di beneficiari. Ora però che la carta sconto carburante è tornata al centro dell’attenzione. Spero che sia possibile da parte del territorio e della Regione continuare la discussione su questo meccanismo, magari partendo col fare luce su alcune anomalie. L’obiettivo dello sconto deve essere quello di aiutare i cittadini e i piccoli imprenditori che gestiscono i distributori nelle zone di confine. E non certo finanziare direttamente le grandi compagnie petrolifere".

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