amarezza e accusa di responsabilità

Tangenziale di Tirano: l’opera non sarà pronta per le Olimpiadi 2026. Crescono critiche e preoccupazioni

La conferma ufficiale del ritardo mette fine a ogni incertezza: l’opera non sarà pronta per Milano-Cortina 2026 e Tirano dovrà affrontare il traffico olimpico senza la tangenziale promessa.

Tangenziale di Tirano: l’opera non sarà pronta per le Olimpiadi 2026. Crescono critiche e preoccupazioni

 

È arrivata la conferma che molti temevano: la tangenziale di Tirano non sarà completata in tempo per i Giochi Invernali del 2026. La notizia, resa ormai ufficiale, chiude definitivamente ogni margine di attesa o incertezza sull’apertura dell’infrastruttura considerata strategica per la mobilità olimpica e per il territorio valtellinese.

Secondo quanto riportato nel comunicato diffuso nelle scorse ore, “Ora è ufficiale: la tangenziale di Tirano non aprirà in tempo per i Giochi Invernali 2026”. Le dichiarazioni del sindaco, riprese dalla stampa locale, confermano che i tempi non sono più sufficienti per garantire l’apertura dell’opera entro l’appuntamento sportivo.

Il sopralluogo tecnico effettuato all’inizio della settimana avrebbe evidenziato criticità strutturali rilevanti nel materiale di scavo, definito instabile e non compatto, con conseguente rallentamento delle lavorazioni e la necessità di ulteriori interventi di messa in sicurezza. Anche ANAS ha riconosciuto la situazione, affermando che “le fasi esecutive sono rallentate”, escludendo nei fatti ogni possibilità di recupero operativo.

Traffico olimpico nel centro cittadino

Il mancato completamento della tangenziale comporterà che tutto il traffico, compresi i flussi diretti a Bormio durante l’evento olimpico, transiterà attraverso il centro urbano di Tirano. Il comunicato parla di «pesantissime ripercussioni sulla viabilità e sulla qualità della vita», con conseguenze significative soprattutto nel periodo di maggior visibilità internazionale.

L’opera, progettata nel 2010 e successivamente inserita tra le infrastrutture olimpiche, si aggiunge ora alla lista degli interventi non pronti per il 2026, tra cui figurano anche gli svincoli della tangenziale di Sondrio, della Sassella e del Trippi, insieme ai ritardi nel potenziamento della linea ferroviaria Milano–Tirano.

Le reazioni politiche: tra amarezza e accusa di responsabilità

Duro il commento del segretario provinciale del Partito Democratico, Michele Iannotti, che definisce la notizia «gravissima, ma purtroppo non sorprendente». Nel comunicato aggiunge:

“È l’ennesima infrastruttura inserita nel pacchetto olimpico provinciale che non sarà pronta nei tempi, dopo anni di promesse e rassicurazioni, tanto dai rappresentanti regionali del territorio quanto dal Ministro Salvini, oggi rivelatesi completamente distanti dalla realtà”.

Iannotti sottolinea inoltre i rischi ambientali e di sicurezza derivanti dall’aumento previsto del traffico durante l’evento olimpico, definendo la situazione “inaccettabile per una comunità che avrebbe dovuto beneficiare dell’infrastruttura promessa e non subirne l’assenza in un momento straordinario».

Sulla stessa linea il coordinatore del Circolo PD di Tirano, Donato Valenti, che parla di “ferita profonda per la città”. Valenti chiede un piano alternativo urgente per la gestione dei flussi e un cronoprogramma certo per il completamento definitivo dell’opera, affermando:

“Tirano non può essere lasciata sola ad affrontare le conseguenze di scelte politiche sbagliate”.

Un caso simbolo?

Il Partito Democratico provinciale denuncia quella che definisce una gestione frammentata, incoerente e priva di programmazione delle opere olimpiche valtellinesi. La tangenziale di Tirano rischia ora di diventare, secondo la nota, «il simbolo più evidente delle promesse disattese e di una gestione politica incapace di rispettare gli impegni.»

Conclusivamente, Iannotti e Valenti ribadiscono la necessità di maggiore chiarezza istituzionale e responsabilità amministrativa:

“La tangenziale di Tirano doveva essere una delle eredità positive dei Giochi e invece diventa la prova di un’occasione mancata. Il PD continuerà a chiedere trasparenza e responsabilità, perché i cittadini della provincia di Sondrio non meritano di subire gli errori commessi da altri”.