Voci LGBT+ contro i manifesti anti-gender: l'Associazione Valtellina Arcobaleno interviene nella polemica di Sondrio
Continua il dibattito sui manifesti affissi nel Capoluogo.
La polemica sui manifesti contro l'educazione di genere affissi a Sondrio dall'associazione Provita & Famiglia continua a infiammare gli animi, e ora si aggiunge una voce all'unisono dell'Associazione Valtellina Arcobaleno. Questa organizzazione, composta da individui della comunità LGBT+, ha diffuso un comunicato stampa in cui esprime chiaramente la propria posizione sulla questione.
Valtellina Arcobaleno
L'Associazione Valtellina Arcobaleno esprime solidarietà con la CGIL che si è schierata a difesa della dignità e dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e no binary. dichiarando che i manifesti di Provita & Famiglia siano non solo offensivi, ma anche mistificatori e volgari.
L'associazione Valtellina Arcobaleno ribadisce la propria posizione contraria all'idea di un'ideologia gender proposta da Provita & Famiglia, sostenendo che questa concezione sia frutto di fantasie ideologiche. Nel comunicato, si afferma che tale posizione ha come obiettivo principale l'instillare la paura nelle famiglie, creando un presunto pericolo inesistente e identificando un nemico immaginario che minaccerebbe bambini e famiglie nel loro percorso di crescita.
Il comunicato
Riportiamo di seguito il comunicato completo:
Sentiamo il bisogno di intervenire sulla questione dei manifesti esposti in questi giorni nelle strade di Sondrio da parte dell’associazione Provita & famiglia.
Siamo un gruppo di persone Lgbt+ che da alcuni mesi sta cercando di operare sul territorio per la difesa della dignità e la promozione dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e no binary.
Abbiamo condiviso, perché lo sentiamo profondamente nostro, il comunicato stampa della Cgil, che si è mossa a difesa della nostra dignità e delle nostre famiglie. Anche per noi quei cartelli sono offensivi, oltre ad essere mistificatori e volgari.
Ribadiamo che è mistificatorio e falso propinare l’esistenza di una ideologia gender che esiste solo nelle fantasie ideologiche di Provita & Famiglia. Questa posizione, ideologica e falsa, ha solo l’obiettivo di istigare la paura nelle famiglie di un pericolo, inesistente, per individuare un possibile nemico che va ad importunare i bambini e le famiglie nel loro percorso di crescita personale.
Nulla di più falso e mistificatorio.
In realtà quello che realmente esiste sono solo degli studi definiti “di genere” che hanno solo lo scopo di ridurre nella società quei fattori che portano discriminazione di genere, fra maschio e femmina e che incrementano le discriminazioni nei confronti delle minoranze non conformi ad una mentalità sociale che si limita alla visione binaria della sessualità dove esistono solo due generi a cui per forza conformarsi .
Quei cartelli, con quelle immagini e quelle frasi, tengono ad eliminare e colpevolizzare coloro che nella realtà a fatica cercano di vivere la loro identità troppo spesso nascosta, derisa ed emarginata.
Allo stesso tempo, negare in modo ideologico, l’esistenza di famiglie, considerate diverse solo perché composte da genitori dello stesso sesso, negare l’esistenza delle loro relazioni, dei loro figli e figlie è profondamente violento, non solo per i genitori ma anche e soprattutto per i loro figli. Tutte le figlie ed i figli, tutte le bambine ed i bambini hanno bisogno di rispetto e tutela da parte della società, nessuno si deve arrogare il diritto di denigrarli o di indicarli come diversi o nemici.
Non riusciamo a capire la posizione di questa associazione che si autodefinisce pro vita e famiglia e poi infanga le vite degli altri e denigra le altre famiglie. La vita dell’essere umano non solo va tutelata nel momento della nascita e della morte ma durante tutto l’arco della sua esistenza.
Perché la vita di un bambino o una bambina deve essere considerate sacra solo alla nascita e poi nel corso della sua esistenza non può essere rispettata nella sua profonda identità personale che non sempre è biologicamente conforme?
Perché la tutela assoluta è solo nell’atto ultimo della vita e non sa essere rispettosa nei diversi percorsi di relazione ed affetto che prevedono anche modi diversi di vivere la famiglia?
Perché il rispetto della vita e della persona può giungere al punto di scomparire definendola illegittima , nemico, pericolo ?
Di fronte ai percorsi non facili di giovani, che in un territorio chiuso e difficile come la Valtellina, cercano di capire la propria vera identità, che senso ha mettere dei cartelli vicino alle scuole che negano la loro persona ed il loro essere?
Questo non è offensivo è solo disumano.
Non si tratta, come hanno detto alcuni politici locali, di permettere la libera espressione. Si tratta solo di capire come la tua libertà di espressione si può e forse a volte si deve fermare di fronte alla possibilità di offendere qualcuno diverso da te. La nostra libertà ha un confine quando lede la dignità e la libertà dell’altro.
Essere contro quello che viene definito il “politicamente corretto” non è solo una gergo di moda che in realtà, se negato, non ha altra possibilità di perpetrare quello che è scorretto? Questo vuol dire allora continuare ad offendere altri perché diversi da me, dal mio genere, dal mio orientamento sessuale, dalla mia origine, dalla mia posizione sociale e dalla mia visione politica.
Essere per la vita e per la famiglia dovrebbe essere a sostegno di tutte le vite e di tutte le famiglie senza avere la pretesa che solo la mia vita e la mia famiglia ha dignità e solo essa ha bisogno di tutele e rispetto, riservando ad altri solo scredito ed offese.
VALTELLINA ARCOBALENO