Conferenza Stato-Regioni, per far sentire la voce e le istanze dei territori
Mandateci le vostre domande, la Giunta regionale vi risponderà sul nostro portale. Questa volta affrontiamo un tema istituzionale ma che influisce anche sulla nostra vita
Prosegue la rubrica che mette in contatto diretto Regione Lombardia e i nostri lettori: scrivete a laregionerisponde@netweek.it e i vari assessori regionali competenti, di volta in volta, risponderanno sui temi che possono interessare tutti i lettori, dalla sanità ai trasporti, dalla sicurezza alla cultura, dall’economia al sociale.
Conferenza Stato-Regioni, per far sentire la voce e le istanze dei territori
Spesso sugli articoli pubblicati dal vostro giornale o nei servizi televisivi su tematiche che vedono protagonista la Lombardia, si sente parlare della Conferenza Stato-Regioni. In maniera semplice e non da addetti ai lavori, potete spiegarmi di cosa si tratta?
Alberto (Rho)
Risponde Marco Alparone, vicepresidente di Regione Lombardia e assessore regionale al Bilancio e Finanza
La Conferenza Stato-Regioni è stata formalmente istituita nel 1983 e, con l’ampliamento delle prerogative regionali del 2001 ha rafforzato, il proprio ruolo di “sede privilegiata” della collaborazione e negoziazione tra le Amministrazioni centrali ed il sistema delle autonomie regionali.
L’attività della Conferenza ha come fine l’adozione di atti quali pareri, intese, accordi e designazioni da cui risulta come oggi l’organo eserciti sempre più un ruolo di influenza nel processo decisionale con lo Stato e meno di mera consultazione. Ciò si evince, ad esempio, nel merito della definizione dei criteri di ripartizione delle risorse finanziarie che la legge assegna alle regioni, dove queste ultime hanno un rilevante peso decisionale. Una centralità che è inoltre confermata dalla Corte costituzionale che, attraverso una sentenza, ha riaffermato come lo stato abbia la necessità di giungere ad un’intesa con le regioni nel caso di interventi normativi che abbiano come oggetto le materie di competenza concorrente (tra cui sanità, infrastrutture, istruzione).
La Conferenza si esprime all’unanimità dei presenti ed è presieduta dal presidente del Consiglio dei Ministri o, su sua delega, dal ministro per gli Affari Regionali ed è composta dai presidenti delle Regioni e dai presidenti delle Province autonome di Trento e di Bolzano o loro delegati. Sono inoltre invitati a partecipare i ministri interessati agli argomenti posti all’ordine del giorno.
Seppur regolata da leggi ordinarie e non avente rango costituzionale, la Conferenza svolge un ruolo essenziale per il mantenimento degli equilibri istituzionali, non solo perché rappresenta lo strumento con cui le Regioni possono far sentire al Governo la propria voce rispetto ai più importanti atti amministrativi e normativi di interesse regionale, ma specialmente perché è sede di condivisione e promozione delle istanze prioritarie espresse dai territori italiani che danno forza e spinta alla vita democratica del Paese.