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A Bormio il nuovo che avanza: in Super-G fa festa il norvegese Moeller

Sulla Stelvio lo spettacolo dei migliori sciatori al mondo.

A Bormio il nuovo che avanza: in Super-G fa festa il norvegese Moeller
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Dopo il successo a sorpresa di Monney in Discesa, in Super-G emerge il talento del classe 2000 norvegese, che dopo due quarti posti di fila si regala la prima gioia in Coppa del Mondo. Casse ai piedi della top-10. Bonfà (Fondazione Bormio): “Orgogliosi di questo weekend”

Super G a Bormio

Tra le specialità dello sci alpino, tradizione vuole che le discipline veloci siano quelle nelle quali gli atleti giungono più tardi a maturazione: al di là di fenomeni generazionali in stile Marco Odermatt, accade spesso che i velocisti emergano o si affermino vicino ai 30 anni, o persino oltre.

Nel weekend di Coppa del Mondo FIS a Bormio, la pista Stelvio ha invece raccontato una storia diversa, esaltando talenti “millennial” destinati, c’è da starne certi, a far parlare di sé in un futuro che è ormai quasi già presente: a Bormio, si sa, non si vince mai per caso.

Dopo lo svizzero Alexis Monney in Discesa Libera, nel Super-G di Bormio di domenica 29 dicembre 2024 si è imposto un altro classe 2000, anche lui al primo successo in Coppa del Mondo. C’è da dire che Fredrik Moeller, di segnali ne aveva dati eccome, come testimoniano i quarti posti nei primi due Super-G stagionali a Beaver Creek e in Val Gardena.

A Bormio Moeller ha conquistato finalmente il podio, e nella maniera più bella, in un’altra giornata splendida sul pendio valtellinese. Lo ha fatto disegnando traiettorie perfette su un tracciato impegnativo e spietato, in cui in particolare l’interpretazione della celebre Carcentina ha fatto la differenza nell’economia del podio finale.

Alle sue spalle si è posizionato un veterano come Vincent Kriechmayr, l’austriaco che a Bormio aveva già ottenuto lo stesso piazzamento in Super-G due volte, 2020 e 2022, oltre a conquistare la Discesa Libera sempre nel 2022. Al terzo posto, a confermare le premesse, ancora Alexis Monney, che senza un errore nella parte alta avrebbe potuto sognare ancora più in grande. Intanto, il secondo podio sulla Stelvio lo proietta in una nuova dimensione.

A Bormio, è bene ricordarlo, dopo la Coppa del Mondo di Dicembre 2025 si tornerà a Febbraio per assegnare le medaglie olimpiche di Milano-Cortina 2026 nello sci alpino maschile (e nello sci alpinismo): in questo weekend, potremmo aver conosciuto dei nuovi pretendenti all’oro.

Dopo il podio sfiorato da Mattia Casse in discesa, pochi sorrisi per l’Italia dal Super-G di Bormio: il migliore è ancora il piemontese, ma stavolta ai piedi della top-10, condizionato da un errore nelle curve finali che avrebbero potuto schiudergli prospettive ben diverse. Ma Mattia c’è, è costante e chiaramente in piena fiducia: il 2025 gli regalerà nuove opportunità.

La gara

La nuova sfida sulla Stelvio si è aperta nella maniera più sfortunata per lo svizzero Gino Caviezel. Partito col pettorale numero 1, il 32enne svizzero è uscito di linea prima del salto di San Pietro, inforcando una porta e subendo un forte impatto. Trasportato all’ospedale di Zurigo, si attendono aggiornamenti sulle sue condizioni.

Dopo l’interruzione e le discese di Hemetsberger e Babinsky, col numero 4 è toccato al norvegese Moeller, che sulla Stelvio ha trovato linee e velocità che nessuno sarebbe riuscito a replicare, facendo la differenza nella parte alta e nel finale. “Ho sciato bene, pur commettendo qualche errore che, per fortuna, non mi è costato caro,” ha commentato il 24enne norvegese. “Mi sono allenato per questo per tutta la vita, ed è una vittoria significa tutto per me. Ho avuto modo di allenarmi e di parlare molto con Alexander Kilde, i suoi consigli hanno fatto una grande differenza. Al 2025 chiedo solo di continuare a sciare come sto facendo.” Si sono avvicinati al crono di Moeller sia l’austriaco Kriechmayr che l’elvetico Rogentin: entrambi a loro agio sulla Carcentina non sono però riusciti a replicare le linee del norvegese sulla Konta, dovendosi accontentare rispettivamente del secondo e quarto posto finale. “È la mia terza volta sul secondo gradino del podio in Super-G a Bormio,” racconta l’austriaco, “e vincere era certamente l’obiettivo. Come ieri, la pista era ottima: complimenti a Moeller, io non vedo l’ora di tornare l’anno prossimo.”

Niente ha potuto neppure il favorito Marco Odermatt, mai del tutto a proprio agio in questo weekend di Bormio. Per il leader di Coppa del Mondo è arrivato un quinto posto oltre a punti preziosi che gli consentono di aumentare il proprio vantaggio sugli specialisti delle discipline tecniche, e rimanere in vetta alla classifica di Super-G, proprio davanti a Moeller.

“Non si può vincere sempre: la cosa importante è la continuità di risultati, ed aver evitato infortuni. Non ho avuto grandi sensazioni fin dal cancelletto, ma è sulla Carcentina che ho sbagliato traiettoria, perdendo molto terreno.”

Non c’è stata gloria neppure per gli azzurri, Mattia Casse, Dominik Paris e Giovanni Franzoni. Il piemontese, quarto in discesa, ha commentato:

“Negli ultimi anni ero sempre uscito in questo Super-G, questo tipo di terreno per me è un po’ ostico, ma ci ho lavorato e ho fatto dei passi avanti. Peccato per l’errore nel finale, lì ho sicuramente lasciato qualcosa.” Più lento il sette volte re della Stelvio (16°), che pur sciando meglio rispetto alla discesa di ieri, non è riuscito a impensierire i migliori neppure in Super-G, e il giovane Franzoni, diciassettesimo.

Hanno invece proseguito il loro weekend da protagonisti i giovani della nazionale svizzera Alexis Monney e Franjo von Allmen. Primo e secondo in discesa, entrambi hanno interpretato al meglio la Stelvio anche in Super-G chiudendo rispettivamente in terza e sesta posizione. Da segnalare, l’interpretazione magistrale della Carcentina del vincitore di ieri: se due indizi fanno una prova, Bormio ha consacrato una nuova stella del Circo Bianco.

“È stato un weekend pazzesco. È dall’inizio della stagione che stavo sciando bene, ma sempre commettendo qualche errore: qui a Bormio sono riuscito a fare un salto di qualità,” il commento di Monney.

Fondazione Bormio

Con il Super-G si è conclusa anche la prima edizione della Coppa del Mondo FIS di Bormio sotto la guida del nuovo comitato organizzatore di Fondazione Bormio, premiata dal grande spettacolo tecnico e dal tutto esaurito di tribune e hospitality per entrambe le giornate di gara.

Esame ampiamente superato per la nuova squadra di lavoro, che ha gettato le fondamenta per continuare a crescere nell’importantissimo anno che attende la località valtellinese: il 22 e 23 Febbraio 2025 arriverà a Bormio il Test Event di Sci Alpinismo in vista del debutto olimpico della disciplina sulla pista Stelvio, mentre l’appuntamento con la Coppa del Mondo FIS si rinnoverà il 28 e 29 Dicembre 2025.

Infine, fra poco più di 13 mesi, i Cinque Cerchi di Milano-Cortina 2026 approderanno in Alta Valtellina per assegnare le medaglie di tutte le discipline dello sci alpino maschile e dello sci alpinismo.

“Siamo orgogliosi di questo primo esito organizzativo sul grande palco della Coppa del Mondo FIS” – ha esordito il Presidente di Fondazione Bormio, Matteo Bonfà. “Quest’anno un comitato di espressione locale è tornato a prendere le redini dell’evento sportivo più importante e sentito del territorio, compattando attorno a sé le tante anime e competenze dello stesso: sono fiero del grande lavoro di squadra messo in atto da tutti i settori, e so che l’entusiasmo che porteremo fuori da questa esperienza ci consentirà di metterci subito al lavoro per crescere e migliorare verso le prossime sfide.”

“Desidero ringraziare i compagni di viaggio che hanno reso possibile questa impresa, a cominciare da FISI e la FIS che hanno dato fiducia sportiva e tecnica a questo nuovo corso, da Regione Lombardia, la Provincia di Sondrio, il Comune di Bormio, la società impianti Bormio, tutti i partner di Fondazione Bormio e tutte le persone, professionisti e volontari, che hanno contribuito a questo successo organizzativo, a partire dal team tecnico guidato da Omar Galli. Da qui ripartiamo verso le prossime avventure,” ha concluso Bonfà.

 

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