Seconda gara di stagione e, soprattutto, un back-to-back complicato dopo la prova di ieri, di quelli che mettono alla prova gambe, testa e cuore. Ma Maurizio Bormolini risponde presente: sul difficile pendio cinese arriva un terzo posto grintoso, sofferto, conquistato davvero con i denti.
A Mylin
A Mylin la giornata del 7 dicembre 2025 inizia nel migliore dei modi: secondo posto nelle qualifiche, sintomo di una condizione solida e di una fiducia crescente. Già negli ottavi il tabellone regala subito un avversario ostico: Alexander Payer, rivale con cui i confronti sono sempre al limite del dettaglio. Maurizio però mette giù una run spettacolare, pulita ma aggressiva, con “slacciate” eleganti e una conduzione decisa che lo spingono ai quarti.
Lì lo attende un derby tutto azzurro con Aaron March: una sfida che accende l’adrenalina e il pubblico. Bormolini risponde con ritmo, velocità e controllo, firmando il pass per la semifinale.
La porta per la finalissima passa dal duello con il tedesco Stefan Baumeister, ma qui entra in gioco un fattore decisivo: il vento, forte e irregolare, e soprattutto una pista rossa ormai molto segnata, che condiziona visibilità, timing e traiettorie. Nonostante la difficoltà, Maurizio lotta, non molla, e conquista l’accesso alla small final, trasformandola poi in un podio meritato, concreto, pesante.
Maurizio Bormolini c’è. Eccome.
La gara è stata un banco di prova anche per gli altri atleti: vento importante, neve aggressiva e una sezione iniziale molto tecnica hanno reso ogni manche imprevedibile. La capacità di adattarsi, mantenere lucidità e restare tecnici in condizioni difficili ha fatto la differenza.
E oggi, su questa neve complicata, Maurizio ha dimostrato ancora una volta di appartenere all’élite mondiale della disciplina. Un podio che vale, e tanto.