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Giro d'Italia a Livigno: cresce l'attesa per la tappa

Martedì la ripartenza, niente Stelvio: si scala l'Umbrailpass

Giro d'Italia a Livigno: cresce l'attesa per la tappa
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Cresce l'attesa tra gli appassionati per la tappa del Giro d'Italia che domenica 19 maggio 2024 si concluderà a Livigno. Una frazione considerata tra le più difficili della corsa rosa. Sarà il momento culminate di quattro giorni di eventi.

Giro d'Italia a Livigno: cresce l'attesa per la tappa

Domenica si corre infatti la tappa numero 15 della corsa rosa. Il via da Manerba del Garda, poi 222 chilometri con 5400 metri di dislivello positivo. E l’arrivo in salita al Mottolino.

Ma prima di tagliare il traguardo, i corridori dovranno affrontare altri quattro gran premi della montagna. Già dopo 30 chilometri si attacca la prima salita di giornata, il Lodrino. Quindi, in fondo alla successiva discesa, ecco l’inedito Colle San Zeno, che ha una pendenza media del 6,6% con punte al 14%. Quindi lunga discesa per arrivare in Valcamonica, vallata che si percorre interamente per raggiungere Edolo e quindi Monno. E lì comincia l’ascesa del Mortirolo dal versante camuno. Che non è quello più duro in assoluto, ma presenta comunque una pendenza media nei 12,6 chilometri del 7,6%, con punte che arrivano al 16%.

In cima al passo della Foppa (il nome corretto del Mortirolo) si entra in Valtellina con la discesa fino a Grosio. A quel punto si comincia a risalire la Valle. Una strada in costante ascesa, anche se con pendenze non certo impossibili, per arrivare a Isolaccia, dopo aver superato un’altra salita, quella delle Motte (che peraltro non è considerata gran premio della montagna).

E da Valdidentro comincia la parte finale della tappa: 30 chilometri sui quali si deciderà la corsa. Pianura non ce n’è più - e del resto anche prima non è che la strada fosse agevole - con 15 chilometri in costante ascesa per arrivare ai 2291 metri d’altitudine del passo del Foscagno (pendenza media del 6,4% con tratti all’11%). Meno di 5 chilometri di discesa (anche questi non facili) per attaccare la salita finale. In totale l’ascesa misura 4,7 chilometri con pendenza media del 7,6%, ma si tratta di una salita che è di fatto divisa in due settori. Il primo fino ai 2210 metri del passo al 6,4%. Poi gli ultimi 2 chilometri o poco meno che porteranno i corridori a lasciare la Statale per inerpicarsi fino alla vetta del Mottolino. Una strada asfaltata che ha una pendenza media che sfiora il 10% ma con due tratti - uno poco prima del triangolo rosso dell’ultimo chilometro e l’altro a circa 400 metri dall’arrivo - che arrivano al 19%. Ed è lì, probabilmente, che si deciderà la cosa.

Martedì niente Stelvio, si fa l'Umbarailpass

Ma lo spettacolo non finisce con la 15esima tappa. Dopo il giorno di riposo, infatti, martedì 21 maggio si disputerà un’altra frazione di alta montagna: la Livigno-Santa Cristina Val Gardena. Una tappa «orfana» del passo dello Stelvio che avrebbe dovuto essere la Cima Coppi (il punto più altro toccato dalla corsa) di questa edizione.

Martedì scorso è arrivata la decisione ufficiale: sulla vetta c’è tantissima neve e il pericolo di valanghe è troppo elevato per garantire la sicurezza della carovana e del pubblico. Così gli organizzatori hanno optato per un percorso alternativo. Lo Stelvio (da Bormio dopo Eira e Foscagno) si farà comunque, anche se non completo. A tre chilometri dalla vetta i corridori svolteranno a sinistra per raggiungere l’Umbrailpass (giogo di Santa Maria) che con i suoi 2498 metri sarà la Cima Coppi. Quindi si sconfinerà in Svizzera con la lunghissima discesa attraverso la Val Monastero e la Val Venosta per arrivare a Bolzano. Da lì si tornerà a salire verso il passo Pinei e, dopo una breve discesa, l’arrivo in salita a Santa Cristina. Il via sarà da Aquagranda e i corridori raggiungeranno il traguardo dopo 206 chilometri e 4350 metri di dislivello.

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