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I campioni raccontano il leggendario Mortirolo

Venerdì 23 agosto si è svolta una serata dedicata al ciclismo, che ha celebrato i campioni locali e il forte legame tra la Valtellina e il ciclismo internazionale.

I campioni raccontano il leggendario Mortirolo
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Valorizzazione del territorio attraverso il racconto dei suoi campioni. Una serata coinvolgente quella che è andata in scena venerdì 23 agosto ai piedi del Mortirolo, dove si è parlato di ciclismo agonistico e cicloturismo, con anche l’esposizione del Trofeo Senza Fine, destinato al vincitore del Giro d’Italia, che ha sottolineato il forte legame tra RCS Sport, società che organizza il Giro, e la Valtellina.

Mortirolo, territorio, eroi e campioni senza fine

Presenti Alessandro Vanotti, ex ciclista, Davide Piganzoli, corridore del team Polti Kometa, Monica Trinca Colonel, ciclista professionista, Valentina Corvi, biker U23, e Beatrice Maifrè, promessa della MTB.

La serata è iniziata con l’intervento di Marcella Pini, Presidente del Consorzio Turistico, e del Sindaco di Mazzo Franco Saligari, che ha invocato un pronto ritorno della Corsa Rosa sul versante classico, che potrebbe subire un intervento di rifacimento della carreggiata per aumentarne la sicurezza.

Assente, per motivi personali, Gigi Negri, ma sono stati sottolineati concetti cari al direttore del Consorzio Turistico. Infatti, la serata era all’insegna dei passi che uniscono i territori, con anche la realizzazione del progetto Enjoy, degli stili di vita sana (di cui gli atleti sono i primi testimonial) e appunto dello sport in tutte le sue forme.

“Il turismo estivo, in particolare, ha infatti goduto di una grande spinta dal cicloturismo”, ha affermato Marcella Pini, che ha anche applaudito al Tour de Suisse 2025, con arrivo in Val Chiavenna.

Gli interventi

L’intervento più corposo è stato quello di Alessandro Vanotti, gregario di Nibali e Basso, con 19 grandi tour corsi, che ha spiegato l’importanza del territorio valtellinese per il ciclismo internazionale, con tappe sempre decisive per la classifica. Oltre a una serie di aneddoti sui campioni che hanno calcato le nostre strade, l’ex corridore ha aggiunto:

“Pedalare in Valtellina è sinonimo di sicurezza, con una ciclabile che copre tutto il territorio e una serie di valli laterali poco trafficate, oltre ai già conosciuti passi mitici”. Vanotti ha inoltre impreziosito il suo intervento parlando del ciclismo giovanile: “Fino a 18 anni deve essere divertimento. I ragazzi devono correre liberi dallo stress da risultato”.

 

Davide Piganzoli, morbegnese, ha invece ricordato uno dei momenti più belli della sua breve carriera:

“Al Mottolino, una giornata emozionante, tra i miei tifosi, che avevano scritto il mio nome ovunque sul Mortirolo. Il mio sogno è vincere un grande Giro e lavoro per migliorare anche nella cronometro. Correre in un team con sponsor valtellinesi (Kometa) è per me motivo di orgoglio”. Per lui, ora uno stage in altura allo Stelvio prima di affrontare le gare del finale di stagione. “Per raggiungere i nostri sogni, stiamo lontano da casa 200 giorni l’anno”.

 

Ricca la presenza femminile. A partire da Monica Trinca Colonel:

“L’anno prossimo sarò nel World Tour,” racconta l’atleta di Grosotto, che ha riassunto la sua carriera. “Ho gareggiato da bambina, poi ho smesso, ho studiato e infine sono tornata all’agonismo. Ora il ciclismo è la mia professione. Mi alleno in Valtellina e posso fare giri bellissimi”. Per lei, quest’anno sono già 15.000 i km percorsi.

 

In partenza per il Campionato del Mondo MTB, Valentina Corvi ha detto:

“Il 1° settembre ad Andorra mi giocherò le mie opportunità per qualcosa di importante”, spiega la ragazza di Tirano, che vanta già 8 titoli italiani. “Il Mortirolo? L’ho fatto poche volte, ma è una salita da sfruttare in ambito turistico. Gareggiare su strada in futuro? Non lo escludo”.

 

La promessa del futuro è invece Beatrice Maifrè, 14 anni e campionessa italiana MTB, che ha esternato un concetto interessante:

“Lo sport mi ha insegnato ad organizzare il mio tempo, con la scuola e gli impegni con la bici, insegnandomi uno stile di vita sano”.

 

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