Il fratello di Javier Zanetti allenerà la Juniores della Nuova Sondrio Calcio
Oggi la presentazione ufficiale.
Il settore tecnico della Nuova Sondrio Calcio si arricchisce notevolmente con l’arrivo di un allenatore di grande qualità ed esperienza. Sergio Ariel Zanetti è il nuovo mister della formazione Juniores impegnata nel campionato regionale A.
Giornata molto importante
Il tecnico di origini argentine, fratello dell’ex capitano dell’Inter oggi vicepresidente del club nerazzurro, è stato presentato oggi nella conferenza stampa svoltasi nella Club House del Rugby Sondrio alla presenza del presidente del club Michele Rigamonti, del direttore sportivo Christian Salvadori, mentre il responsabile del settore giovanile, Mauro Baggini, ha portato i suoi saluti via telefono.
Dopo le dimissioni dei giorni scorsi di Tiziano Togni, a cui è stato rivolto il ringraziamento del club per quanto fatto in questi tre anni, la scelta è stata indirizzata verso un allenatore che vanta nella sua carriera molteplici esperienze ad alto livello.
“Per la nostra società questa è una giornata molto importante, perché accogliamo nella nostra famiglia un allenatore che non ha bisogno di presentazioni – ha esordito il presidente Rigamonti -. In quattro parole ci siamo capiti e questo è importante, perché il lato tecnico è fondamentale, ma la persona e l’umanità vanno oltre ogni cosa, valori che sono alla base dello spirito della nostra società. Anche ieri la prima squadra ha evidenziato un bel clima, una giusta mentalità, la voglia di mai mollare, altre caratteristiche che ci appartengono”.
“Ci vuole pazienza – ha ricordato il numero uno del club -. La Nuova Sondrio Calcio è partita tre anni fa senza un giocatore, pochi o nessuno poteva immaginare dove siamo oggi. Ho fatto una promessa: di riportare questa società in serie D entro il 2026, manca ancora una categoria, ma l’impegno c’è, i giocatori ci sono, si cresce giorno per giorno. Il progetto è a lungo termine e soprattutto nelle giovanili bisogna lavorare tanto per avere dei giocatori anche valtellinesi da portare in prima squadra”.
“Noi siamo aperti a tutti. All’interno del gruppo della prima squadra abbiamo ragazzi che arrivano da altri Paesi, quindi c’è un discorso di integrazione, di umanità che va al di fuori dello sport – ha sottolineato con vigore Rigamonti in risposta alle continue, stucchevoli e imbarazzanti polemiche che ancora serpeggiano -. Sono valori ben più importanti del risultato della domenica. Siamo riusciti a creare una grande famiglia e quando un giocatore di qualsiasi nazionalità arriva da noi, capisce che siamo cittadini del mondo. Essere ancora qui oggi a discutere sulla provenienza dei giocatori è assurdo e non vorrei più parlarne. Allo stadio c’è la statua di don Bosco, maestro dei giovani, ma non ha mai fatto distinzioni sulla provenienza dei ragazzi. Sono i valori quelli che contano, nient’altro. Le persone di una certa esperienza che stiamo portando nella società devono contribuire alla crescita dei nostri ragazzi, questo è l’obiettivo e di questo stiamo parlando oggi”.
Inclusività, accoglienza e apertura mentale
Il direttore sportivo Christian Salvadori ha ribadito come:
“Inclusività, accoglienza e apertura mentale sono i valori che insegno a mio figlio e qui apro e chiudo una parentesi su un tema che nel 2024 non ha ragione di esistere. E’ un giorno importantissimo questo e per me è un onore aver coinvolto Sergio Zanetti in questo progetto, anche grazie all’amicizia che ho col fratello Javier, ma la stima e il curriculum di Sergio hanno da soli l’importanza che meritano per dare un senso di quello che si vuol fare col settore giovanile. Stanotte mi stavo immedesimando con quello che proverà un giocatore della Juniores biancazzurra oggi a svolgere il primo allenamento con un tecnico di questo livello. Quando il presidente mi ha chiesto un aiuto, ho iniziato a pensare a come muovermi. Da ora mi occuperò della Juniores e lo farò con ambizione e professionalità, che sono le caratteristiche del mio modo di fare calcio. Questa squadra deve prendere le sembianze e le caratteristiche della formazione maggiore, giocando per vincere, con un’idea di calcio precisa. Questa mossa deve essere un vanto per il settore giovanile e per tutta Sondrio”.
Il responsabile del settore giovanile biancazzurro, Mauro Baggini, in collegamento telefonico, ha dato il suo saluto:
“Ringrazio il direttore sportivo per aver risolto in tempi rapidi e in modo eccellente una situazione non facile, ringrazio mister Zanetti per aver accettato la sfida. E’ un vanto e motivo di prestigio averlo in squadra con noi. Un doveroso ringraziamento va anche a Tiziano Togni, che ha messo a disposizione la sua passione per la Nuova Sondrio”.
Mister Sergio Zanetti
Mister Sergio Zanetti ha esordito così:
“Ringrazio il presidente e il direttore sportivo, perché fin dal primo momento ho avuto feeling con loro, ho sentito che c’è l’alchimia giusta.
Il primo approccio è sempre importantissimo e le parole che ho ascoltato lo dimostrano. Mio fratello mi ha chiamato dicendomi che aveva bisogno di una mano e che avrei avuto a che fare con persone per bene. Non ho guardato dove andavo, che categoria facevano. Amo il calcio, l’ho amato fin da quando avevo 11 anni e amo essere in campo.
Oggi alleno, ma ho cercato di giocare tantissimo. Il mio compito è cercare di trasmettere questa passione e far capire ai ragazzi che andrò ad allenare che sono a un passo dalla prima squadra, che devono cercare di essere un serbatoio per la formazione maggiore. Devono essere fieri di difendere questi colori”.
“Il calcio ti apre tantissime porte, pensate al caso del Chievo Verona. Quei giocatori sono conosciuti perché hanno fatto un certo percorso nel mondo del calcio – ha proseguito -. Uno deve venire qui e cercare di essere felice quando fa un allenamento ed essere orgoglioso di vestire questi colori, dando il meglio. Devo trasmettere questa mentalità vincente anche se non abbiamo molto tempo, ma non fa niente, dobbiamo lavorare per diventare uomini: se sei una brava persona e mi dai il massimo, saprai dimostrare di essere un buon giocatore. Darò il massimo come sono abituato a fare. Ora contano i fatti. Voglio essere in una società dove si può lavorare in libertà e qui ho trovato il posto giusto. Devo dare io il mio esempio, insieme al mio staff. Sono italo-argentino e trasmetterò quello che provavo e sentivo alla loro età. Dovremo fare in modo che partita dopo partita capiscano che stanno crescendo”.
Ha chiosato il presidente Rigamonti:
“Ieri tra i migliori in campo avevamo tre giocatori valtellinesi che insieme non facevano 60 anni, ovvero D’Alpaos, Muletta e Maffia, questo significa che col tempo i giovani possano trovare spazio e acquisire quella mentalità e quei valori che sono alla base della nostra attività”.
In serata mister Zanetti dirigerà il primo allenamento della formazione Juniores. A lui il più grande in bocca al lupo di tutto il club.