Strafadiga: 20 anni di sport e festa a Bormio
264 concorrenti più un numero imprecisato di tifosi e accompagnatori per la manifestazione sportiva.
La Strafadiga si conferma un appuntamento alla portata di tutti e in grado di unire le tante anime della comunità bormina; nell’edizione del ventennale, sul sentiero che conduce sotto la bastionata rocciosa della Reit, hanno sfilato 264 concorrenti più un numero imprecisato di tifosi e accompagnatori, tutti uniti nel ricordo di 5 persone alle quali lo Sci Club Alta Valtellina, in cabina di regia con l’US Bormiese, ha dedicato la manifestazione: Federico Valgoi, Luca Dei Cas, Jacopo Compagnoni, Lorenzo Holzknecht, Roberto Gasperi. Cinque figure inserite nel tessuto valligiano, legate alla montagna dalla quale traevano ispirazione, ristoro e sostentamento e che la montagna ha chiamato a sé.
Strafadiga
Sui 58 tornanti di sentiero che conducono a quota 2120 sono sfilati tantissimi giovani, che hanno così voluto ricordare i cinque volontari e amici in un pomeriggio di fatica (il dislivello sino alla croce della Reit è di complessivi 660 mt) ma anche di festa; dopo la salita, infatti, l’organizzazione ha previsto momenti conviviali con la ricca merenda, le premiazioni, la lotteria e un momento di raccoglimento con don David e l’arciprete don Fabio.
Palma della vittoria ai fratelli Trentin, unici a restare al di sotto dei 30’ di percorrenza (0:29:44,56); secondo posto per i fondisti Daniel Pedranzini-Federico Pozzi (0:31:25,74), mentre la terza piazza è per la coppia formata da Matteo Andreola e Andrea Bradanini (0:31:33,24).
Al femminile il podio si gioca su tempi molto risicati e nel giro di 45” i giochi si chiudono con la vittoria di Rachele Dei Cas-Anna Occhi (0:40:07,00) seguite dalle sorelle Bertolina Samantha e Melissa (0:40:50,50) e dal duo Pedranzini Anna e Roberta (0:40:59,80).
Premi anche alle singole categorie, nonché alcuni riconoscimenti speciali per: la coppia straniera (Mattia Mottarelli con la finlandese Kivanen Kertu), la coppia nonna/nipote (Martina Dei Cas con Attilia Valgoi) ed infine la “coppia Asma”, (Mirco e Federico Bertolina, padre e figlio, una delle ultime squadre arrivate).
Oggi più che mai lo sport ha unito tutti e annullato (o quasi) le distanze anagrafiche: 64 sono stati gli anni di differenza tra il piccolo Isaia (classe 2019) e Rina e Attilia (classe 1955), ma tutti e tre hanno raggiunto il traguardo appagati di poter dire “ce l’ho fatta anch’io”.