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Studenti di Morbegno alla scoperta del Trofeo Vanoni con i campioni della corsa in montagna

Lezione speciale per i giovani sportivi.

Studenti di Morbegno alla scoperta del Trofeo Vanoni con i campioni della corsa in montagna
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Lezione sul campo per le classi quarte e quinte della Scuola Primaria “GF Damiani di Morbegno” il 12 e 14 ottobre. Un’ottantina di ragazzi hanno infatti scoperto cos’è il Trofeo Vanoni e cos’è la corsa in montagna chiacchierando, camminando e correndo con gli azzurri Alice Gaggi, Luca e Davide Curioni, coach Gianni Fransci e il vicepresidente del GS CSI Morbegno Cristina Speziale.

Lezione speciale

Un’esperienza diversa che è stata molto apprezzata sia dagli studenti sia dalle loro insegnanti che, messe le scarpe da ginnastica, si sono incamminati lungo il percorso del Trofeo Vanoni fino al Tempietto, con alcune soste in cui i ragazzi hanno scoperto come ci si allena per le gare di corsa in montagna, che tipologie di gare ci sono, il valore aggiunto delle gare a staffetta, le esperienze in maglia azzurra di Alice, Davide e Luca, i rudimenti della meccanica di corsa e anche qualche nozione di corretta alimentazione oltre ovviamente alla storia e al programma del Trofeo Vanoni. Tante le domande e le curiosità dei giovani studenti che si sono pure cimentati correndo alcuni tratti, sia in salita sia in discesa, del percorso.

Sono stati svelati anche i tanti legami che il Trofeo Vanoni ha con la storia e la cultura di Morbegno: il percorso che transita sull’antica via Priula fatta costruire dal podestà Alvise Priuli alla fine del XVI secolo per collegare Venezia e la Pianura Padana con la Valtellina e l’Oltralpe, il Battaglion Morbegno al quale è dedicata la targa in premio per la prima società classifica al Minivanoni, il Tempietto dove si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’evento, il gemellaggio tra Morbegno e Llanberis che è nato proprio dall’amicizia sportiva tra Trofeo Vanoni e Snowdon Race.

I campioni azzurri hanno inoltre sottolineato come le gare di corsa in montagna abbiano permesso loro di conoscere tante persone e stringere amicizie, di visitare paesi stranieri scoprendone la cultura e le peculiarità, di impegnarsi in uno sport sano in cui i legami tra le persone rivestono molta importanza.

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Fairplay

“La nazionale italiana è come una grande famiglia – ha raccontato Alice – e siamo tutti amici”. “Quando si veste per la prima volta la maglia azzurra – ha proseguito Davide – si giura di onorarla con il massimo impegno e sportività e poi c’è una cerimonia gogliardica in cui le matricole vengono ammessi ufficialmente”, “un rito simpatico – ha spiegato Alice che essendo capitana della squadra azzurra è colei che officia questo rito – durante il quale tagliamo una ciocca di capelli e versiamo sulla testa un intruglio fatto con quello che troviamo nell’albergo che ci ospita”.

Anedotti divertenti e interessanti che hanno catturato l’attenzione dei ragazzi. Alla domanda se questi campioni hanno un portafortuna o sono scaramantici, la risposta è stata all’unisono “niente di tutto ciò, solo tanto allenamento, costanza e impegno”.

Un bell’esempio da seguire per i nostri giovani, così come l’episodio di fair play che ha raccontato Davide Curioni “In una curva del Minivanoni sono scivolato e l’avversario che avevo di fianco mi ha aiutato a rialzarmi, incurante del fatto che avrei potuto batterlo”.

Alla fine tanti applausi di incoraggiamento per questi tre atleti che saranno al via del Trofeo Vanoni domenica 23 ottobre a Morbegno.

 

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