gara eccezionale

Trofeo Vanoni, il bilancio post gara

Gli organizzatori rivivono l'intensa giornata purtroppo segnada da un grave lutto.

Trofeo Vanoni, il bilancio post gara
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Sceso il sipario sul 65° Trofeo Vanoni, con gli ultimi atleti stranieri che si stanno imbarcando per tornare a casa, è tempo di bilanci di un’edizione di successo, ancora una volta, purtroppo offuscato dal fatale malore all’amico Giuliano Mazzoni.

Dolore per la scomparsa di Giuliano

“E’ stato un Vanoni con un’intensità emotiva mai vissuta – le parole del presidente del GS CSI Morbegno Giovanni Ruffoni – Le gare giovanili del Minivanoni sono iniziate bene, senza intoppi, poi è arrivata la segnalazione che sotto la frazione di Arzo, sul percorso maschile, era caduta una grossa pianta. Poco dopo la notizia del malore di Giuliano sul percorso dei giovani, sotto il Tempietto.

Abbiamo dovuto riorganizzare gli orari delle gare in corso di svolgimento sotto tensione per l’evoluzione delle condizioni fisiche di Giuliano. Sono state ritardate le ultime due gare giovanili e il Vanoni femminile è partito con mezz’ora di ritardo. Tutti hanno capito la situazione e si sono adeguati”.

La manifestazione è continuata poi come da programma con il via alla gara a staffetta preceduto da un minuto di silenzio per ricordare Giuliano che purtroppo non ce l’ha fatta.

“Abbiamo corso tutti con il dolore nel cuore – continua Ruffoni - soprattutto il nipote Marco Leoni che all’arrivo ha alzato gli occhi e il dito al cielo per salutare lo zio con una bella prestazione agonistica”. “Devo ringraziare tutti i volontari che in questo Trofeo Vanoni hanno saputo gestire nel migliore dei modi una serie di imprevisti che non ci erano mai capiti” conclude Ruffoni.

Trofeo Vanoni, il bilancio

La manifestazione si è svolta comunque in un buon clima, con la festa finale delle premiazioni in cui tantissimi atleti hanno ricevuto il giusto riconoscimento per le proprie prestazioni nella bella cornice del Chiostro di Sant’Antonio.

Oltre ai piazzamenti sul podio già riportanti, meritano di essere citati i vincitori del Criterium under 23 Matthew Knowles (Gran Bretagna) ed Eve Pannone (Inghilterra), i vincitori della Coppa Morbegno Città Alpina per il miglior crono in salita (Sarah McCormack ed Emmanuel Meyssat) e in discesa (Sarah McCormack e Matthew Knowles), i vincitori del Trofeo Cirillo Luzzi a.m. per il la prima società master ovvero il GS CSI Morbegno ed infine il premio in ricordo dei soci fondatori Luigi Ronconi e Diego Corti per il più veloce atleta della società organizzatrice, per il terzo anno consecutivo Marco Leoni, mentre tra le donne è stata Cinzia Zugnoni la runner dei diavoli rossi meglio piazzata.

Per accaparrarsi il premio della prima staffetta della provincia di Sondrio, bella sfida tra Team Valtellina e GS CSI Morbegno, con questi ultimi che l’hanno spuntata sulla squadra di capitan Tacchini.

Il Memorial Gianpietro Bottà, dono degli organizzatori della International Snowdon Race e realizzato da Artigianlegno, è andato ai vincitori assoluti della gara ovvero il terzetto francese composto da Quentin Meleux, Emmanuel Meyssat e Alexandre Fine.

Va così in archivio un’altra memorabile edizione del Trofeo Vanoni, con il sindaco Alberto Gavazzi che l’ha seguita sul percorso dall’inizio alla fine, tagliando il nastro del via insieme al sindaco di Llanberis Kim Jones, a suggellare, ancora una volta, quanto il Trofeo Vanoni abbiamo fatto per la nascita e la crescita del gemellaggio tra le due città.

Gara eccezionale

“Il Trofeo Vanoni è una gara unica, eccezionale, emozionante. E’ increbile vedere come tutti siano coinvolti in prima persona – la chiosa del vicepresidente Cristina Speziale – ognuno vive l’evento nel suo ruolo: atleta, accompagnatore, organizzatore, volontario, sponsor, appassionato, tifoso o semplice curioso. E tutti il Vanoni lo “sentono”, l’ho visto nei loro occhi, nei loro sorrisi, nella loro voglia di esserci, nella curiosità e nel chiedere infromazioni. E’ un coinvolgimento collettivo che ci rende orgogliosi come organizzatori del GS CSI Morbegno perché sapere che la gara che organizzi non è tua, ma di tutti e per tutti, penso sia il risultato più bello e il miglior riconoscimento per tanto impegno”.

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